Laboratori per le donne fragili. Frette insieme ad Ai.Bi. per dare nuova vita a stock di magazzino e scarti di produzione

Un circuito virtuoso tra responsabilità sociale d’impresa e impegno no waste. La collaborazione tra Frette ed Ai.Bi. nasce da una scelta etica, solidale, sostenibile ed ecologica.

Promuovere lo sviluppo di forme di welfare di comunità e iniziative e percorsi di coinvolgimento attivo e partecipato delle donne e mamme in difficoltà dando nuova vita ai tessuti di vecchie collezioni Frette, scarti di produzione e stock di magazzino: è questo l’obiettivo di un’iniziativa nata dal desiderio dell’azienda, dell’Associazione e della rete di partner locali coinvolti, di recuperare, rielaborare, ricucire, reinventare gli scarti, nel concetto della sostenibilità e solidarietà.

Una scelta sostenibile, etica ed ecologica quella fatta dall’azienda Frette, leader nel settore della biancheria di lusso e accessori decorativi per la casa, che dal 1860 coniuga design contemporaneo con artigianato italiano.

Da Bolzano a Brescia, da Mestre a Salerno, da Milano a Monghidoro (BO), sono tante le realtà locali che hanno aderito all’iniziativa no waste promuovendo l’integrazionel’inclusione e la formazione professionale delle persone più fragili al ritmo della macchina da cucire.

Attraverso la sede di Ai.Bi. in Veneto parte dei tessuti donati da Frette ha raggiunto La casa del volontariato di Mestre, nel Comune di Venezia, una realtà da tempo attiva nella  promozione dell’occupazione femminile e donne in situazione di fragilità. 

A Brescia, l’Istituto Vittoria Razzetti Onlus che da anni si occupa di accoglienza e accompagnamento per mamme in difficoltà, ragazze adolescenti con problematiche di varia natura accogliendole nella loro comunità diurne, utilizzerà i tessuti ricevuti per i laboratori tessili proposti dal loro centro di aggregazione diurno.

Salerno, c’è Il Progetto SAI del Comune di Capua e Vitulazio, già partner della sede campana dell’Associazione, Ai.Bi. Salerno, si rivolge a donne e mamme immigrate che intraprendono percorsi di socializzazione al lavoro attraverso l’esperienza sartoriale.

A Bolzano hanno aderito all’iniziativa l’ Associazione Donne Nissà, formata da donne appartenenti a diverse culture e impegnata nella promozione dell’inserimento socio-lavorativo e l’attivazione autonoma di percorsi personali di crescita e di aiuto reciproco, e l’Associazione CIF Centro Italiano femminile, una realtà che si propone di coinvolgere le donne affinché partecipino nella realtà sociale e civile attraverso attività dedicate e laboratori, anche sartoriali.

Una parte dei tessuti è stata destinata al Pan di Zucchero “I Talenti” di  Ai.Bi. a Monghidoro, che, tra le tante attività di supporto alla genitorialità, promuove anche l’inserimento sociale e lavorativo di mamme e donne in situazioni di fragilità e a rischio di emarginazione e alle mamme accolte nelle comunità di accoglienza dell’Associazione dislocate tra Brescia e Milano.

E’ così  che quasi tremila metri di tessuti Frette hanno trovato nuova vita attraverso laboratori di cucito che permettono ogni giorno a tante donne di riemergere e reinventarsi nel mondo del lavoro, imparando un mestiere o scoprendo la passione per il tessile. 

Oggi più che mai, per essere sostenibili, anche sul mercato, è importante agire per un bene comune e adottare una politica zero waste.