Lampedusa: piantati 366 alberi per non dimenticare…

dinah 1Profughi che commemorano altri profughi. È stata una giornata intensa, quella del 3 novembre a Lampedusa, carica di emozioni e significato. Nella riserva naturale dell’isola si sono ritrovati i superstiti del tragico naufragio del 3 ottobre scorso che insieme al sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini e al governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta hanno reso omaggio a chi in quella traversata di paura e speranze, non ce l’ha fatta. Presenti, insieme a rappresentanti di altre associazioni attive in loco, anche le operatrici di Amici dei Bambini, Dinah Caminiti e Valentina Bresciani.

In ricordo dei defunti sono stati piantati cinquanta piante, tutte di macchia mediterranea, che al momento sono indicate da numeri, ma presto dovrebbero essere etichettati con i nomi di ciascuna vittima. La piantumazione di essenze mediterranee proseguirà in Sicilia e in altre regioni d’Italia fino a quando non si sarà raggiunto il numero di 366, tante quante sono state le vittime del più tragico naufragio che la storia delle migrazioni ricordi nel Mediterraneo. Un numero che è ritornato più volte durante la commemorazione. Stesso numero anche per i ceri accesi in un momento di grande commozione, scandito da 366 rintocchi di una campana nautica.

dinah 2Al termine della coinvolgente cerimonia, il sindaco Nicolini ha affermato: “La parte positiva di questa enorme tragedia è la volontà di impegnarsi espressa da tante associazioni”. E ha speso parole importanti di apprezzamento sull’attivazione dell’affido familiare, istituto giuridico finora ignorato nella piccola isola delle Pelagie.

L’affido è infatti il progetto che ha visto firmare un accordo di collaborazione tra l’amministrazione comunale di Lampedusa e Ai.Bi., per offrire un’accoglienza dignitosa ai minori stranieri non accompagnati. e soprattutto passare da una logica di assistenza a una cultura che vede la famiglia al centro di una relazione affettiva. 

La commemorazione si è conclusa in un luogo denso di significato, alla Porta d’Europa, dove i presenti si sono raccolti in un intenso momento di preghiera interreligiosa, organizzata da Don Mimmo Zambito, neo parroco dell’isola. Presente anche Federico Miragliotta, direttore del centro di prima accoglienza.