Lasciti solidali. Come donare un immobile a un ente benefico senza obblighi di ristrutturazione?

Un lettore ha scritto ad Ai.Bi. chiedendo se può lasciare in testamento una villetta singola disabitata e in stato di abbandono a un ente benefico come il nostro. Ecco la risposta

Capita che i lettori di Ai.Bi. scrivano all’associazione ponendo domande che spesso non sono considerate nei testi giuridici. Come la richiesta che segue: 

“Buongiorno,
ho necessità di avere un’informazione poiché vorrei fare un lascito testamentario.
Sono proprietario di un immobile, una villetta singola che è disabitata e quindi in stato di abbandono; non è fatiscente, ma non essendo utilizzata, dato che vivo in un’altra casa, mostra i segni del tempo.
Non ho la possibilità né la necessità di utilizzarla e vorrei lasciarla in eredità a un ente benefico come il vostro. La domanda è se posso lasciarla così, nello stato in cui si trova (preciso che non è pericolante, ma necessità di alcuni lavori di ristrutturazione) oppure se sono obbligato a lasciarla in eredità in buono stato.
Grazie.”  

La sua è una domanda mirata e nuova rispetto a tutte quelle sino a oggi ricevute.
È molto curioso e interessante vedere come le questioni che vengono sollevate dalle persone che leggono il sito di Ai.Bi. sono le più disparate e spesso non considerate nei testi giuridici.
Questo rende il nostro servizio interessante per chi risponde e speriamo utile per chi lo legge.

Il lascito a un ente

Veniamo però alla sua domanda.
I beni vengono lasciati in eredità nello stato in cui si trovano al momento del decesso.
È un principio “obbligato” poiché se consideriamo che la causa di una successioni è il decesso di una persona, sappiamo benissimo che non è possibile conoscerne la data e quindi non è possibile imporre legislativamente degli obblighi rispetto ai beni che cadono in successione.
Anche nel caso di testamento, quindi di atto che viene redatto anteriormente al decesso, non vi è alcun obbligo di mantenere i beni in un determinato stato.
Non solo per gli immobili, ma anche per i titoli i quali seguono i valori del mercato.
Quindi lei non ha alcun obbligo di sistemare l’immobile che intende donare.
Accanto a queste valutazioni giuridiche ne facciamo anche una più concreta sia nell’interesse del testatore e quindi nel suo, sia in quello del beneficiario, cioè l’ente associativo.
Ogni ente o persona giuridica che riceve per testamento è obbligato ad accettare con beneficio di inventario, su questo aspetto abbiamo già prodotto alcune news che invitiamo a leggerle nell’archivio. Con l’inventario l’ente può conoscere l’esatta situazione dell’immobile o dei valori che riceve e può quindi valutare se l’accettazione dell’eredità comporta delle spese eccessive per la ristrutturazione. Si tratta di una tutela per l’ente stesso.
Per il beneficiario è evidente che rimane nel suo interesse mantenere i propri beni in uno stato buono per poterne godere in vita.
Un’ultima considerazione riguarda il fatto che offrendo all’ente un bene valido, utilizzabile e che non comporta spese eccessive per l’ente stesso, il testatore realizza al meglio la propria generosità e permette all’ente di poter immediatamente usufruire dell’eredità nell’interesse dei propri beneficiari.
Quest’ultima è una semplice affermazione di buon senso sfornita di implicazioni giuridiche, che lo ripetiamo, non prevedono alcun obbligo di mantenere in buono stato i beni lasciti in successione.

Domande e informazioni sui lasciti solidali

Per ulteriori informazioni sui lasciti è possibile consultare la pagina dedicata del sito di Ai.Bi., scrivere alla mail lasciti@aibi.ito chiamare il numero 02.98822332.