Le adozioni internazionali? Senza “prezzo”. Riprendiamo a parlare di gratuità

Nonostante l’aumento complessivo delle adozioni internazionali avvenute in Italia, sono state addirittura 4130 nel 2010, il numero dei decreti di idoneità rilasciati è in costante diminuzione: da 6237 nel 2006 a 3548 nel 2010, anche se ancora mancano i dati al 30 giugno 2011.

Questa è una situazione allarmante perché, nonostante la voglia delle coppie italiane di diventare genitori, cresce il numero di quelle costrette a gettare la spugna. Bisogna cominciare a chiedersi perché le coppie italiane rinuncino sempre più spesso all’adozione di un figlio.

La ragione è purtroppo quasi sempre di natura economica. Per una coppia, i costi medi dell’iter per un’adozione internazionale si aggirano intorno ai 20.000 euro, aggravati dalla profonda crisi economica che il Paese si trova ad affrontare in questo periodo; ciò dissuade le coppie che vorrebbero formare la loro famiglia attraverso questa strada.

La crisi economica si riverbera dunque sui genitori che vogliono adottare ma soprattutto sui bambini abbandonati che più di tutti pagano sulla loro pelle il prezzo di questa situazione di emergenza. Infatti, durante i periodi di recessione diminuiscono gli investimenti sul welfare colpendo in particolar modo le fasce più deboli.

È quindi indispensabile rendere queste procedure gratuite per le coppie, proprio come accade per le adozioni nazionali. I provvedimenti necessari possono essere presi senza gravare sulla spesa pubblica. Il primo passo è una razionalizzazione del complesso sistema delle adozioni internazionali, eliminando alcune incombenze ora di competenza dei tribunali dei minori come il rilascio della sentenza di idoneità per le coppie. Andrebbero poi ridotte all’essenziale le indagini sulle coppie da parte degli assistenti sociali e anche il numero degli enti potrebbe essere diminuito, in modo da rendere la collaborazione con i servizi più semplice ed efficace.

Oltre a liberare risorse, utili per la gratuità, questi provvedimenti abbrevierebbero sensibilmente i tempi delle coppie che vogliono adottare un bambino devono attendere. Spendere meglio significa lavorare nell’ottica di una reale rete di servizi integrati, senza sovrapposizioni di competenze e sprechi.

Rendere le adozioni internazionali gratuite, permetterebbe poi al nostro Paese di investire in maniera concreta nel proprio futuro. Sostenere la generazione di figli e quindi anche le adozioni internazionali, aiuta a risollevare l’economia: molti studiosi legano la recessione economica alla bassissima percentuale di nuovi nati. È noto, infatti, come la presenza di figli sia il primo stimolo al consumo e come società giovani siano più dinamiche e più orientate alla produzione di innovazione. In questo senso la gratuità delle procedure per le adozioni internazionali è un reale investimento sociale. [poll id=”28″]