Le reazioni a Presa Diretta. Papà adottivo “I nostri figli hanno gridato allo scandalo perché non sono stati ne’ comprati, ne’strappati alle famiglie di origine”

adozioni4Arrivano a ciclo continuo lettere, email e segnalazioni di famiglie e coppie adottive o in procinto di adottare, sdegnate e confuse dal servizio di Presa Diretta “Genitori a tutti i costi” andato in onda lo scorso 20 febbraio. Titolo e contenuti della trasmissione vissuti come un’offesa per le migliaia di coppie che hanno scelto l’adozione internazionale per accogliere dei bambini abbandonati e poterli amare come “figli”.  E non solo, gli stessi figli adottivi hanno provato disgusto e “hanno gridato allo scandalo perché non sono stati ne’ comprati, ne’strappati alle famiglie di origine”, dice Massimo Ranuzzi, papà adottivo.

Riportiamo la versione integrale della lettera inviata alla redazione di Presa Diretta, e a Riccardo Iacona direttamente che viene invitato a capire realmente e con obiettività chi sia Ai.Bi: un ente che è sempre stato in prima linea contro la corruzione.

Caro Riccardo Iacona,

Siamo stati tra i telespettatori del suo programma televisivo Presa Diretta nella puntata “Genitori a tutti i costi” e  da genitori adottivi di tre figli vogliamo condividere con Lei alcune nostre riflessioni.

Si è voluto denunciare (e noi diciamo giustamente) gli scandali del traffico di minori nella Repubblica Democratica del Congo e degli abusi sessuali nell’ istituto della Bulgaria.

Purtroppo si è voluto accusare un ente (Ai.Bi.), diventato capo espiatorio degli avvenimenti descritti senza approfondire le vere responsabilità, e sulle quali La invitiamo a far maggior chiarezza .

Il  titolo e i contenuti della trasmissione sono stati un’offesa per le migliaia di coppie che, come noi, hanno scelto l’adozione internazionale per accogliere dei bambini abbandonati e poterli amare come “figli”.

Questo atto d’amore è il vero prezzo  che abbiamo pagato per essere “genitori” e non avremmo mai accettato “a tutti i costi”. Anche i nostri figli hanno gridato allo scandalo perché non sono stati ne’ comprati, ne’strappati alle famiglie di origine.

La nostra adozione risale al 1991 e nonostante non fosse obbligatorio (a quei tempi) conferire l’incarico ad un Ente autorizzato, noi scegliemmo di conferirlo ad Ai.Bi. (Amici dei Bambini) perché furono proprio  Marco Griffini e  sua moglie Irene ad accompagnarci e sostenerci insegnandoci il loro senso d’adozione. Domandandoci se eravamo veramente disponibili ad accogliere dei bambini abbandonati ed amarli per sempre come figli.

Certo questa può sembrare una testimonianza di parte, ma vi invitiamo a chiedere alle migliaia di coppie che sono state seguite da questo ente e forse riuscirete a far  meglio  comprendere chi è Ai.Bi.: non di certo un trafficante di minori.

Ai.Bi è un ente gestito da famiglie adottive e affidatarie che credono nel diritto sacrosanto di ogni bambino di essere amato come figlio. Un ente sempre in prima linea contro le corruzioni. Documentatevi e troverete anche nella nostra storia  l’omicidio di una nostra volontaria  per aver denunciato corruzioni in un paese dell’est Europa.

Ci siamo poi chiesti che effetto abbia avuto il vostro servizio sulle coppie in attesa di adottare o che vogliano avvicinarsi al mondo dell’accoglienza. Non è stato scoraggiante? Quale contributo ha dato la trasmissione alla domanda dei milioni di bambini abbandonati? Voglio una famiglia per essere amato come un figlio!!!

Le auguriamo un buon proseguimento di carriera televisiva con la speranza di averLe fatto venire il desiderio di conoscere qualcosa in più in fatto di adozioni.

Cordialmente

Grazia e Massimo Ranuzzi