L’esercito dei bambini migranti senza nessuno: già 14.400 nel 2016. Sempre più piccoli i reduci dei barconi in cerca di speranza

piccoli migrantiÈ bastata la metà del tempo o poco più a questo 2016 per battere il 2015 in fatto di minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia. E per ricordare alla società civile e soprattutto alle istituzioni che siamo di fronte a una vera e propria emergenza nell’emergenza. Nei primi 7 mesi di quest’anno, infatti, sono stati circa 14.400 i migranti minorenni sbarcati da soli nel nostro Paese. Più di tutti quelli registrati nel corso dell’interno 2015, quando si superò di poco quota 12mila. Un numero enorme anche in quel caso, certo, ma già abbondantemente superato in un 2016 che – come è facile immaginare – si concluderà con cifre record in materia di immigrazione.

Dal 1° gennaio i migranti sotto i 18 anni giunti sulle nostre coste a bordo dei famigerati barconi della speranza sono stati più di 16mila, di cui la stragrande maggioranza è arrivata senza genitori o adulti di riferimento. In media hanno tra i 15 e i 17 anni, ma sempre più spesso quelli che sbarcano sono bambini di 9 o 10 anni.  Sempre più bassa è anche l’età di quelli che arrivano da soli: tra loro, tanti hanno non più di 2 o 3 anni. E non mancano i neonati, bambini di pochi mesi o addirittura nati a bordo dei barconi e rimasti orfani a causa dei tanti naufragi che continuano a trasformare il Mediterraneo in un cimitero. La maggioranza di questi ragazzi arriva dall’Africa Sub-sahariana. Gambia, Eritrea, Nigeria, Guinea, Somalia e Costa d’Avorio sono i Paesi di maggiore provenienza.

Quando sbarcano, il primo passo è l’accertamento della loro età. Alcuni si dicono maggiorenni perché vogliono al più presto essere lasciati liberi di proseguire il loro viaggio, in genere verso il Nord Europa dove hanno parenti o conoscenti che li attendono. Altri, invece, fanno il contrario: hanno più di 18 anni ma si fingono minorenni. Quelli registrati come under 18 entrano così nelle strutture di prima accoglienza, dalle quali vengono poi spostati in altre sedi. E per loro inizia così un’odissea che, in troppi casi, li porta all’interno di strutture del tutto inadeguate alle necessità di un  ragazzo o di un bambino. Realtà perennemente al collasso e in condizioni disumane, dalle quali i giovani migranti soli spesso riescono a scappare, facendo perdere le proprie tracce e finendo nel tunnel dell’illegalità e dello sfruttamento.

Ancora una volta, quindi, è evidente che l’unica vera accoglienza possibile per loro è quella famigliare. Da anni, nell’ambito del progetto Bambini in Alto Mare, Amici dei Bambini promuovere l’affido famigliare dei minori stranieri non accompagnati. Una soluzione autenticamente a misura di bambino che ha già visto la disponibilità di migliaia di famiglie di tutta Italia pronte ad aprire le porte ai giovanissimi migranti. Risorse che però le nostre istituzioni continuano a ignorare, lasciando chiusa in un cassetto la proposta di legge presentata, ormai quasi 3 anni fa, dalla deputata del Partito Democratico Sandra Zampa che prevedeva proprio l’affido famigliare dei minori stranieri non accompagnati. Una proposta che non ha mai visto la luce. In attesa che qualcosa finalmente si muova, Ai.Bi. continua a dare ospitalità a questi piccoli migranti fragili: la Casa di Pinocchio è infatti la neonata struttura inaugurata da Ai.Bi. in Lombardia, un luogo accogliente e pensato apposta per essere a misura di minore.

 

Fonte: Il Messaggero