Lettere al Direttore: Affido, se i giudici avessero più coraggio

Giovanni dice:

Non ho esperienze dirette di affido, sono “solo” un padre adottivo che da qualche tempo si è incamminato verso l’affido.
Che dire? Il limbo degli affidi sine die è certamente una somma ingiustizia, spesso perpetrata dalla mancanza di coraggio dei giudici nel prendere una decisione definitiva (ovviamente non c’è solo questo).
Pur non avendo ancora sperimentato un affido, la differenza di relazione mi è già sufficientemente chiara. E mi pare, soprattutto, che l’affido richieda una disponibilità all’accoglienza forse ancor più grande di quella adottiva, che serve anche (e molto spesso questa ne è la molla) a soddisfare il desiderio di una coppia di completare la propria famiglia con un figlio.

Una maggiore disponibilità (che vorrei dire disinteressata, ma non fraintendetemi: anche l’adozione richiede di donarsi al proprio figlio con tutti se stessi), che si può maturare solo quando si sta dalla parte dei bambini. E ci si rende conto che anche se la decisione sulla loro sorte finale (il rientro nella famiglia di origine o l’adozione) non dipende da noi, noi possiamo accompagnarli per un tratto nel loro limbo.

Caro Giovanni,

se è vero che possiamo accompagnarli per un tratto, è altrettanto vero che per quel tratto possiamo essere accompagnati anche noi genitori. Anzi, è opportuno che le coppie affidatarie siano sempre accompagnate. Qui ad Ai.Bi. lavoriamo per rendere le coppie affidatarie, che abbiamo in formazione, consapevoli del luogo comune che la famiglia affidataria sia speciale o abbia qualcosa in più di tutte le altre. Non serve nemmeno avere speciali o abbondanti disponibilità di tempo e di spazio: un bambino può essere accolto in affido in modalità molto flessibili, ad esempio nel doposcuola. In realtà, tutte le famiglie possono fare un affido, perché l’affido permette una molteplicità di esperienze. È necessario però seguire però una formazione adeguata che non lasci mai da sola la coppia a soffrire; e, attenzione, non per puro formalismo: ma per essere accompagnati durante il periodo di affido. Formazione significa accompagnamento: la coppia formata è una coppia accompagnata e mai lasciata sola, neanche al momento delicato del distacco dal bambino.

Tutti possono fare l’affido, perché c’è tanto bisogno. Affido per tutti dunque, e affido mai da soli.