Lettere al Direttore: le reazioni a «Il Libro Bianco dell’adozione, quel che nessuno dice sulle adozioni»

La pubblicazione online del dossier sull’adozione, scritto dalla coppia Lanzone-Viscuso, ha suscitato sul Forum di Ai.Bi. nutrite sequenze di reazioni, espresse sia a favore, sia contro le dichiarazioni della coppia. Il dossier intendeva suscitare dibattito ed è stato anche motivo, per la coppia di autori, di superare l’impasse psicologica dovuta alla tortuosità della loro procedura di adozione. Gli utenti, tra incongruenze riscontrate nei contenuti e un largo assenso sulla difficoltà dell’iter procedurale, hanno colto l’occasione per rivelare parte delle loro esperienze. Ne proponiamo due (postate da utenti che chiameremo Fiorella e Marina), una pro e una contro il dossier.
Di seguito il link alla sezione del Forum: http://www.forumaibi.it/forumdisplay.php?106-Il-Libro-Bianco.


1. Fiorella (pro):
«Vero, in 2 o 3 punti le informazioni sono proprio errate (vedi il fatto di non poter adottare avendo già un figlio. I fatti dimostrano che non è proprio così).

Resta il fatto che comunque loro questo hanno passato, ed è ORRIBILE E PROFONDAMENTE INGIUSTO che delle persone incompetenti ed ottuse abbiano il potere di decidere per te della tua vita. Già ci si mette il destino (o come ognuno di noi vuole chiamarlo), che è quello che spinge il 90% di noi verso questa strada che, per quanto meravigliosa sia – fosse altro, per l’impegno economico e psicologico che ci impone – forse la maggioranza di noi non la percorrerebbe. Ci mancano anche questi personaggi.

Parlo anche per mia esperienza.

Per una malattia, seppur importante, che ho avuto 2 anni fa, completamente GUARITA con tanto di certificati del primario del reparto dell’ospedale che mi ha curata (non saranno mica dei cretini?) e con tanto di analisi PERFETTE, HO AVUTO SERI PROBLEMI, ansie e preoccupazioni, perché psicologi, Giudice e poi i Paesi esteri, mi hanno detto per un anno intero che invece ero malata e che praticamente c’era il rischio che potevo morire entro breve! MA COSA NE SANNO LORO? Perché non fanno il loro lavoro e lasciano fare ai medici il loro? Alla fine, a parte lo stress psicologico aggiuntivo e la voglia di mollare tutto un giorno sì e l’altro pure, tutto si è risolto, facendomi fare analisi e certificati aggiuntivi e cercando di rassicurarli sul fatto che non avevo intenzione di morire da qui ai prossimi 50 anni! L’iter della pratica si è allungato di 2/3 mesi, ma è andata!

I problemi e le cose ingiuste ci sono, e sono tanti nell’adozione. Noi genitori, secondo chi gestisce tutto il processo, dobbiamo essere dei supereroi e il vero bene dei bimbi spesso è traviato. Vogliamo parlare di quando gli Enti, e non solo, ci spingono a dare disponibilità che non sentiamo? Del fatto che io devo spendere 20/30 mila euro, quando parliamo di ONLUS e di Paesi dove si vive con 30 € al mese?

Gli argomenti sono tanti. Secondo me è giusto sollevare il problema e sottoporlo, fosse possibile, all’opinione pubblica, a tv e giornali».

 

2. Marina (contro):
«Due iter.

Due indagini psicosociali. Dei Servizi sociali che ci hanno fatto lavorare, ragionare, crescere, maturare. Certo, anche attraverso provocazioni e contradditori intensi.

Giudici che ci hanno convocato, indagato, ribaltato, ma mai abbiamo avuto l’impressione che ciò che premeva loro fosse diverso da ciò che premeva a noi: il bene – quello vero – dei bambini.

Due percorsi “veloci”. Un’adozione nazionale e una internazionale.

Senza santi in paradiso.

Abbiamo presentato una terza disponibilità.

Servizi e Tribunali per i Minorenni ci hanno messo sotto la lente di ingrandimento. Non ci siamo tirati indietro.

E, in termini generali, “amarsi troppo” può davvero non essere ciò di cui ha bisogno un bambino.

E, in termini generali, “meglio noi che un orfanatrofio” non è per forza la verità assoluta.

L’unico vero fatto è che probabilmente l’Italia è profondamente diversa da una regione all’altra, anche in tema di adozioni.

Mah».