Lo schiaffo come mezzo di correzione: giusto utilizzarlo con i figli o no?

Buongiorno,

mi chiamo Alessia e ho letto la notizia riportata dai giornali relativa a quel bambino che, dopo aver ricevuto uno schiaffo dalla mamma, ha chiamato i carabinieri.

Da mamma, mi chiedo sempre quale sia l’atteggiamento giusto da tenere nei confronti dei nostri figli: personalmente, non mi permetterei mai di colpire mio figlio, lo trovo inconcepibile, ma non nego che in certi casi, quando giungo al limite della pazienza, la tentazione di dargli un sonoro “scapaccione” mi viene…

Poi guardo le mie amiche, che devono gestire situazioni più problematiche della mia, e il dubbio cresce ulteriormente.

Secondo voi, uno schiaffo ogni tanto, a scopo “educativo”, può servire?

Grazie

 

 

MACCHINA DA SCRIVEREGent.ma Alessia,

di certo episodi come questi fanno riflettere, risvegliando quesiti di natura “pedagogica” a cui non è sempre facile rispondere in maniera adeguata. E’ proprio di questi giorni una notizia curiosa, forse un po’ “estrema”: in Kansas, Stati Uniti, è in discussione una proposta di legge per autorizzare i genitori e gli insegnanti a sculacciare i bambini. Fino a dieci volte, anche lasciando i lividi: una cosa seria, insomma. L’idea è della deputata al Congresso dello Stato, Gail Finney, che ha giustificato la proposta di legge con l’obiettivo di “ristabilire il diritto dei genitori ad imporre la disciplina ai propri figli.”

Come vede, cara Alessia, certi genitori la pensano in maniera decisamente opposta alla sua. E se tra la scelta di non toccare i nostri figli per nessuna ragione e quella di utilizzare la “mano pesante”, ci fosse una via di mezzo?

A questo punto, cogliamo l’occasione della sua lettera per rigirare la domanda ai lettori, proponendo un nuovo sondaggio.

La Redazione di AibiNews

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