Una buona notizia per il Terzo Settore della Lombardia: niente IRAP per le Onlus già iscritte al RUNTS

Con una delibera, la Regione Lombardia ha previsto che tutte le Onlus che si sono già iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore possano continuare a godere dell’agevolazione di esenzione dal pagamento dell’IRAP

La recente riforma del Terzo Settore ha apportato, e sta tutt’ora apportando, diverse modifiche per tutte le Onlus riconosciute. Uno dei cambiamenti chiave è l’introduzione del RUNTS, ovvero il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore la cui finalità, come riporta il sito del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali è quello di “assicurare la piena trasparenza degli enti del Terzo settore attraverso la pubblicità dei relativi dati ed elementi informativi”.

Niente IRAP per le Onlus già iscritte al RUNTS

Questa modifica (il cui arco temporale di adesione è ancora aperto) ha creato qualche conseguenza di non semplice risoluzione. Per esempio, perdendo, di fatto, la qualifica di Onlus, le realtà iscritte al RUNTS rischiavano di non poter continuare a godere dell’agevolazione prevista di esenzione dal pagamento dell’IRAP. La Regione Lombardia è intervenuta sul tema e, con la legge regionale n. 9 del 29 dicembre 2023 ha risolto la questione stabilendo che l’esenzione IRAP venga riconosciuta “senza soluzione di continuità” anche a tutte le Onlus che “abbiano perso tale qualifica a seguito dell’iscrizione nel Runts, purché iscritte nell’Anagrafe delle Onlus alla data del 22 novembre 2021 o in data successiva ad esito di richiesta di iscrizione presentata entro la stessa data”.
Quella appena esposta non è l’unica modifica normativa che arriva in tal senso. Ad agosto 2023, infatti, era stata già introdotta l’esenzione IRAP per tutte le “organizzazioni di volontariato iscritte nella sezione a) del RUNTS di cui all’articolo 45 del D.Lgs. 117/2017”. Anche in tal caso la norma specifica: “senza soluzione di continuità”.
L’auspicio è che la saggia decisione presa da Regione Lombardia possa fare da apripista affinché tutte le altre regioni assumano decisioni analoghe e chiariscano una situazione che altrimenti rischia di penalizzare oltremodo tutte le organizzazioni del Terzo Settore.