Fisco: meno pressione fiscale sugli scaglioni di reddito fino a 60 mila euro

Un taglio Irpef per chi guadagna fino a 60mila euro e una gestione più trasparente dei debiti fiscali nel mirino del governo. Le dichiarazioni del Viceministro dell’Economia

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha confermato l’intenzione del governo di intervenire sull’aliquota del 35%, ampliandone lo scaglione di reddito fino a 60mila euro.
Durante l’VIII Forum nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili, Leo ha ribadito che la riduzione della pressione fiscale rappresenta una priorità della riforma tributaria del 2025, volta a sostenere il ceto medio, ossia i contribuenti con redditi tra 28mila e 60mila euro.

La semplificazione fiscale

Il percorso di semplificazione fiscale è già iniziato con la legge di Bilancio 2025, che ha ridotto le aliquote da quattro a tre e ha esteso il taglio del cuneo fiscale fino a 40mila euro di reddito. Tuttavia, Leo ha sottolineato che si vuole fare di più, menzionando anche misure come l’Ires premiale, che favorisce le imprese che reinvestono gli utili.
Un altro tema cruciale è la gestione del “magazzino della riscossione”, arrivato a 1.275 miliardi di euro. Per il futuro, i carichi fiscali dovranno essere eseguiti entro cinque anni, pena il ritorno agli enti impositori. Leo ha inoltre annunciato l’estensione della rateizzazione fino a 120 rate per i contribuenti in difficoltà e una due diligence sui carichi pregressi.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha evidenziato l’efficacia delle lettere di compliance, che contribuiscono per oltre il 20% al recupero complessivo, instaurando un dialogo costruttivo tra contribuenti e amministrazione. Carbone ha rassicurato che non ci saranno liste di controllo per chi non ha aderito al concordato, precisando che i controlli seguiranno criteri di rischio oggettivi.