Lorenzin (Ministro della Salute): “Se fai un figlio o lo adotti, ti diamo 320 euro al mese”

BONUS BEBèPersa la battaglia politica sulle unioni civili, il Nuovo Centrodestra è sceso in campo con Beatrice Lorenzin,ministro della Salute, che ha proposto una concreta misura di sostegno alla natalità, raddoppiando il bonus bebè per il primo figlio e aumentandolo dal secondo in poi.

Il bonus bebè, nella formulazione attuale, è stato introdotto nel 2015 dalla legge di stabilità e vale per i nati o adottati a partire dal primo gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017: 80 euro al mese per le famiglie con ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore ai 25mila euro (960 euro all’anno) e 160 euro al mese per le famiglie con ISEE inferiore a 7mila euro (1.920 euro all’anno).

Se la proposta del Ncd venisse accolta la situazione cambierebbe: il bonus mensile per il primo figlio per un nucleo familiare con ISEE fino a 25mila euro passerebbe a 160 euro, mentre per le famiglie con ISEE sotto i 7mila euro a 320 euro al mese. Dal secondo figlio in poi la somma non resterebbe più la stessa: alle famiglie che risulteranno idonee andranno dai 240 ai 400 euro.

A sostenere questo principio di “patto con le famiglie”, che certamente può dare un impulso demografico, è stato il ministro con delega alla Famiglia Enrico Costa. Il quale, insieme alla portavoce di Ncd Valentina Castaldini, ha sottolineato la necessità di sostenere la proposta della collega Lorenzin: “Potenziare e rafforzare il bonus bebè rappresenta la direzione giusta. Ogni euro che mettiamo per sostenere le famiglie ritorna allo Stato in termini di nascite, spinta propulsiva, consumi, crescita e sviluppo del Paese”.

Dopo il via libera definitivo della Camera alla legge Cirinnà, sembra sia arrivato il momento giusto per auspicare che il governo possa iniziare una politica a sostegno della natalità, compresa quella adottiva. L’adozione internazionale, infatti, è oggi in Italia l’unica forma di “genitorialità a pagamento”. Sono proprio i costi elevati di quest’ultima a far perdere fiducia alle coppie desiderose di accogliere un bambino abbandonato straniero.

Il Governo dovrebbe dunque impegnarsi per rendere l’adozione internazionale finalmente gratuita. Per raggiungere questo obiettivo non sarebbe neppure necessaria una nuova legge, ma solo una seria intenzione politica di farlo: basterebbe destinare le somme sufficienti (più o meno 60 milioni di euro, la metà di quanto sarebbe costata una giornata in più di votazioni alle amministrative o al referendum di ottobre) per venire incontro alle esigenze delle potenziali coppie adottive. Invece oggi la legge permette rimborsi solo per il 50% delle spese sostenute. Rimborsi, per altro, fermi al 2011.