Ma l’adozione internazionale non interessa più a nessuno?

Sono giorni che mi faccio la stessa domanda: come mai si fa un gran parlare di leggi attuali e future sulla fecondazione assistita, ma non si sollevi il problema delle enormi difficoltà, burocratiche ed economiche, a cui vanno incontro le coppie che scelgono di dare una famiglia a chi è già venuto al mondo ma non ha la fortuna di avere chi si prenda cura di lui. Che si snelliscano le pratiche burocratiche, che si modifichino le leggi sbagliate, che si diano aiuti economici a chi intraprende questo cammino.

Eugenia

 

IRENEBERTUZZIGentilissima Eugenia,

ha ragione nel sostenere che c’è una disparità di trattamento tra la fecondazione eterologa e l’adozione. Chi sceglie la prima, vede uno Stato sensibile al suo desiderio di diventare genitori e pronto a farsi carico di tutte le spese sanitarie necessarie. Non importa quanti tentativi, la coppia è disposta a sopportare. Lo Stato c’è. Chi invece opta per l’adozione, deve contare solo sulle proprie risorse economiche. Sperando che prima o poi arrivino i rimborsi, che coprono comunque una piccola parte delle somme sborsate anni prima.

L’esordio di Matteo Renzi come premier aveva riscaldato i cuori di tante famiglie, visto che più volte il segretario del Pd si era espresso a favore della riforma delle adozioni. Un’urgenza su cui è ritornata anche Maria Elena Boschi, Ministro per le riforme, al rientro dalla sua missione in Congo che portò in Patria i 31 bambini  bloccati da mesi a Kinshasa. Era il 28 maggio. Da allora solo silenzio.  E nessun segnale di voler dare  attualizzazione alle intenzioni proclamate.

Sembra un paradosso. Lo Stato, così sollecito nell’abbattere gli ostacoli alla fecondazione eterologa, non mostra altrettanta solerzia per ridurre la burocrazia dell’adozione e abbattere i costi di una scelta che- come ricorda giustamente lei- va a vantaggio di bimbi che già esistono, senza nessuno che si prenda cura di loro. Una scelta, quella adottiva, d’amore ma anche di forte impegno civile. E che finora ha permesso al nostro Paese di primeggiare in solidarietà: dopo gli Stati Uniti, siamo secondi per numero di adozione. Ma senza una riforma che aiuti le tante famiglie che vorrebbero adottare, fino a quando l’Italia potrà mantenere questo primato? I dati parlano purtroppo da soli: il calo delle adozioni è ormai a caduta libera.

Irene Bertuzzi

Responsabile Area Adozioni Internazionali di Ai.Bi.