Magugliani (NOVA): apriamo tavoli strategici per l’Africa

palazzo-chigi1Si amplia il dibattito sulle problematiche nel dialogo tra Commissione per le Adozioni internazionali (CAI) ed enti autorizzati nato dalla sospensione dei Tavoli strategici tra le due parti. Da Fiammetta Magugliani, presidente di NOVA, arriva oggi un invito a ripristinare gli spazi di confronto sui grandi temi dell’adozione internazionale in quanto “il sistema non è fatto da parti contrapposte, da una parte la CAI e dall’altra una schiera di oltre 70 enti, bensì una molteplicità di attori mossi da un interesse comune: promuovere l’adozione dei minori senza famiglia.

Magugliani ha infatti evidenziato che la dialettica tra Commissione ed enti è fisiologica, tuttavia non si deve mai perdere di vista l’esigenza di lavorare per un sistema integrato di politiche per l’infanzia abbandonata. In caso contrario si rischia di creare spaccature e divergenze che ne danneggerebbero l’intero impianto.

“Sarebbe importante fare un lavoro comune sui Paesi di origine dei minori, facendo partire contestualmente Tavoli paese e Tavoli strategici. L’Africa ad esempio è un continente ancora scoperto: gli enti italiani hanno iniziato a muovere i primi passi in un’area che presenta una situazione allarmante per l’infanzia abbandonata. Allora mi chiedo: perché non apriamo Tavoli Paese e Tavoli strategici per Etiopia o Congo? E’ stato molto interessante il confronto nato lo scorso dicembre in Burkina Faso tra autorità africane, CAI ed enti autorizzati, ma questi momenti dovrebbero essere ripresi e ampliati.”

Magugliani ha posto quindi l’accento sulla necessità di favorire momenti di dialogo e confronto tra i due principali attori del sistema per rafforzare le adozioni internazionali ed evitare così che i vari enti viaggino su canali paralleli all’interno di uno stesso Paese.

Con un strategia comune su un Paese, infatti, secondo Magugliani si può garantire il controllo dei costi, la prevenzione di episodi di corruzione, un accompagnamento attento delle coppie all’estero.