Natale. La mamma di Willy Duarte: “Cari giovani, se c’è una speranza di guarire questo mondo malato, quella siete voi”

Le toccanti parole della donna in riposta alle domande poste dagli studenti di una scuola di Cernusco sul Naviglio

“Siete voi la nostra speranza”. È questo il messaggio che Lucia Maria Duarte, mamma di Willy Monteiro Duarte, il giovane cuoco di origine capoverdiana ucciso il 6 settembre 2020 a Colleferro mentre cercava di salvare un amico dall’aggressione di alcuni bulli violenti, ha voluto lasciare ai giovani delle classi seconde e terze e all’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano. Come molte altre scuole l’istituto ha partecipato al concorso letterario de Il Messaggero in ricordo proprio di Willy e di Emanuele Morganti, altro giovane vittima di un pestaggio nel marzo 2017 ad Alatri, in provincia di Frosinone.

Supervisionati dalla guida degli insegnanti di religione Silvio Rotondi e Claudio Brambillasca, i ragazzi hanno sottoposto a Lucia Duarte alcune domande, cui lei ha voluto rispondere. “Cari insegnanti – ha scritto la donna rivolgendosi in prima istanza ai docenti – grazie per aver fatto questo progetto pensando a Willy”.Cari ragazzi – ha poi scritto rivolgendosi agli studenti – sono molto belle le vostre lettere, grazie. Le domande sono tante, alcune cose me le hanno domandate tante volte e non ho mai risposto. Posso provare oggi a dirvi qualcosa. Noi andiamo avanti con la nostra fede, con il conforto di parenti e amici ma soprattutto con Willy nel cuore. È lui che ci dà la forza anche se ci manca davvero tanto. Mancano i suoi abbracci, i suoi baci, i suoi dispetti. Non dico niente sui suoi assassini, so solo che le persone non nascono cattive, lo si diventa percorrendo una strada sbagliata di odio e violenza”.

La mamma di Willy Duarte: “Distinguere il bene dal male”

“Bisogna cercare – prosegue la lettera – di distinguere il bene dal male, scoprire la vera amicizia e capire che la vita è un dono, va rispettata e valorizzata sia la nostra che quella degli altri. Non voglio vendetta perché questa porta solo altro male e sofferenza, ma la giustizia sì perché questi ragazzi devono capire quanto è grave e orribile quello che hanno fatto e non si deve ripetere. Credo molto in voi giovani, perché se c’è una speranza di guarire questo mondo malato quella siete voi. Avete molto da dare, non perdete mai la voglia di imparare per poter costruire un mondo migliore senza odio né violenza. Grazie ancora di tutto quello che state facendo e che avete fatto”.

Riflessioni di cui fare tesoro, soprattutto in vista di un Natale che deve essere occasione di rinascita. Per tutti.