“Mamma, perché non prendiamo una scala e facciamo fuggire tutti i miei amici dall’Istituto? Così siamo diventati una coppia formatrice

Pozzi_foto iosonoundono (3)Non due doni, ma addirittura tre. Questo sono Nayruth Virginia e Marco Antonio per Elisabetta e Silvio, due genitori adottivi che, prima in Perù e poi in Bolivia, hanno conosciuto quei due bambini che hanno cambiato il senso della loro vita. Il “dono in più” che Nayruth e Marco hanno fatto a mamma e papà è stato quello di far capire che il loro impegno contro l’abbandono non doveva fermarsi alle loro due adozioni, ma doveva diventare qualcosa di quotidiano. Ecco la loro storia, raccontata direttamente da mamma Elisabetta…

 

Abbiamo incontrato i nostri due figli ormai tanti anni fa, ma i doni che abbiamo ricevuto da loro sono tre.

Nayruth Virginia, che abbiamo conosciuto nel 2000 in  Perù, oggi una bellissima e determinata 16enne che sta cercando  con impegno il “suo posto nel mondo” e Marco Antonio, incontrato nel 2004 in Bolivia, oggi un meraviglioso ragazzino di 14 anni che non ha perso quel suo modo “guerriero e solitario” di affrontare la vita.

Lei ci ha regalato il primo dono, quello di diventare mamma e papà, di essere finalmente famiglia. Il nostro incontro con lei è stata pura magia, un amore perfetto, dal quale ci siamo fatti travolgere dopo anni di attesa e che subito ha fatto nascere la necessità di moltiplicare questo amore e di dare la tanto desiderata “fratellina” a Nayruth.

Così nel gennaio 2004 in Bolivia abbiamo incontrato Marco, e l’adozione, vista attraverso gli occhi e le emozioni di Nayruth,  è stato l’ennesimo regalo di questo nostro essere famiglia .

Tra loro è scattata la stessa magia provata quattro anni prima e lei, bambina di 5 anni, ha accolto suo fratello con una  semplicità  e  un amore unico e profondo, stupendoci perché ci comunicava di aver veramente capito il senso dell’accoglienza e lui, piccolo uomo di tre anni, si è completamente affidato a noi tre con la consapevolezza che la sua vita stava cambiando.

Qualche tempo dopo, poi, nella sicurezza della sua casa in Italia, Marco ci ha chiesto se gli altri bimbi erano ancora li, in Istituto, e del perché non li abbiamo portati  fuori tutti, con una scala che scavalcasse quella recinzione dove loro erano reclusi… ecco il dono che ci ha fatto Marco: un impegno forte e importante con Ai.Bi. per dare una famiglia ai bambini nel mondo che sono  ancora lì, perché noi, testimoni della rinascita dei nostri figli, non ci siamo dimenticati di quei visi, di quegli occhi, di quella voglia di mamma e papà .

Oggi siamo una famiglia normale con due figli adolescenti, ma siamo anche una famiglia che ha ricevuto questi tre doni unici e inaspettati: Nayruth, Marco e la gioia di donare il nostro tempo perché si diffonda la bellezza dell’adozione.