Marocco. Disegniamo il Coronavirus per non averne paura

Ad un anno dall’inizio della pandemia, gli educatori del centro di accoglienza Akkari, grazie al Sostegno a Distanza, continuano a supportare i piccoli ospiti, duramente colpiti da lunghi mesi di isolamento e preoccupazione

Il Marocco è uno stato del Nord Africa con una crescita economica costante. Nonostante i progressi raggiunti, il livello di povertà resta molto alto, con il 50% della popolazione che vive con meno di 100 euro al mese. Non esistono dati governativi ufficiali sull’abbandono dei minori ma si stimano oltre 70.000 bambini e adolescenti in stato di abbandono ospiti in 816 istituti di protezione dell’infanzia. In tutto il Paese vengono abbandonati 24 bambini ogni giorno e 8000 ogni anno.

Ai.Bi. è presente in Marocco dal 1992 con progetti di cooperazione allo sviluppo e da 2006 con interventi di Adozione e Sostegno a Distanza per migliorare le condizioni di vita dei minori e adolescenti accolti in quattro istituti. In ciascun Centro Ai.Bi. collabora assicurando ai minori un’alimentazione adeguata, vestiario, istruzione, laboratori ludico-ricreativi e, agli adolescenti, laboratori di formazione professionale. Per i careleavers, adolescenti e ragazzi prossimi ai 18 anni, è attivo un intervento specifico, CON TE SARÒ un GRANDE, di accompagnamento alla vita adulta, grazie ad un uno sportello di orientamento e all’impegno di un intermediario sociale che li sostiene nella ricerca del lavoro e di un alloggio.

La Maison d’Enfants Akkari fu creata nel 1927 per garantire ai bambini orfani e abbandonati di Rabat l’accesso all’educazione di base, la Casa oggi accoglie oltre 250 minori tra i 5 e i 18 anni. Lo staff di educatori, impegnati nel programma di Sostegno a Distanza di Ai.Bi., ha organizzato una sessione di disegno dedicata al primo anniversario della pandemia da coronavirus. Questo anno è stato particolarmente duro per i bambini e i giovani ospiti del Centro a causa della situazione di isolamento e preoccupazione. Per questo motivo, nell’ambito delle attività dedicate al supporto psicosociale, gli educatori hanno deciso di sdrammatizzare il tema personificando il virus e chiedendo ai bambini di disegnare e colorare la loro interpretazione di quest’ultimo. I disegni sono stati poi appesi all’entrata del Centro.

In Marocco tanti sono i bambini che hanno bisogno di aiuto per imparare a dipingere e sognare una realtà diversa, una vita dignitosa e l’amore di una famiglia. Dai il tuo contributo, attiva un Sostegno a Distanza.