Marocco. Naim: “Tutta la mia vita in istituto ma il tifo per la Juventus mi ha aiutato a guardare avanti”

Nato e cresciuto in istituto in Marocco senza nessuno accanto ma sempre seguito e supportato grazie all’aiuto del Sostegno a Distanza

Nella Fondazione Rita Zniber ci sono due plessi che, a seconda dell’età, ospitano oltre 200 bambini e ragazzi. I piccoli vivono presso “le Nid” e se fortunati vengono affidati a famiglie accoglienti marocchine e straniere tramite la Kafala, la forma di protezione dell’infanzia riconosciuta dai Paesi islamici che corrisponde ad una sorta di affido. Diverso è il destino dei bambini più grandi, accolti nel secondo plesso, che difficilmente lasciano l’istituto prima del compimento della maggiore età. Ancora peggiore è il destino dei bambini disabili, una quarantina ad oggi, che trascorrono la loro intera esistenza all’interno de “Le Nid” senza speranze di uscirne.

L’istituto per questi ragazzi, quasi tutti abbandonati alla nascita, è la loro casa. Qui crescono ed è compito dei diversi educatori trasmettere loro non solo nozioni ma molto di più. Un aiuto è dato dallo sport, con esso i ragazzi imparano moltissimo: collaborazione, aiuto reciproco, spirito di gruppo, disciplina personale, condivisione, rispetto delle regole, tolleranza. E lo fanno giocando, divertendosi!

Naim è uno dei tanti ragazzi cresciuti all’interno dell’Istituto. E’ nato 24 anni fa e fu accolto in fasce alla Fondazione Rita Zniber nel centro di accoglienza “le Nid”, cioè al reparto del sesto piano dell’ospedale Mohammed V, appena nato. Nessuna coppia marocchina si è mai interessata a lui, per chi ha un handicap come Naim è destinato a crescere in istituto. Sì perché a Naim fu diagnosticato un ritardo mentale.

All’età di 11 anni Naim fu traferito nel secondo plesso dove vivono i ragazzi più grandi. Fortunatamente l’Adozione a Distanza non guarda a differenze di età, di etnia o di handicap e così anche Naim trova un sostenitore a distanza che lo accompagna per tutti questi anni. Grazie al Sostegno Naim ha potuto studiare, certo secondo le sue possibilità ed essere seguito per le sue problematiche specifiche. Lo sport da sempre fa parte della realtà dei ragazzi ospiti presso e gioca un ruolo importante nella loro educazione.
E giustamente come tanti ragazzi ama il calcio, partecipa alle partite organizzate in palestra dagli educatori e ci racconta di essere un grande, grandissimo tifoso della Juventus!
Questo nel tempo libero. Sì perché ora ha trovato lavoro come stagista in una farmacia vicino al Centro, in questo modo si sente utile e parte della comunità.
Assieme ad altri compagni segue dei corsi di francese per specializzarsi nel linguaggio medico, sperando così di essere assunto come assistente farmacista. Ha pensato a questo lavoro perché lo vede come una professione che gli fornirà uno stipendio per poter finalmente vivere in modo indipendente al di fuori del centro.

C’è sempre molto da fare in un grande istituto come questo, puoi aiutarci anche tu a sostenere i ragazzi, che come Naim, ogni giorno combattono la loro personale partita.

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