Marocco, rapporto Unicef: quasi 6mila bambini fuori famiglia nel 2008

In Marocco é quasi raddoppiato il numero dei bambini fuori famiglia dal 2005 al 2008; lo rivela una recente indagine promossa da UNICEF e presentata lo scorso 5 marzo a Rabat nel corso della conferenza “Infanzia abbandonata alla nascita in Marocco”. Si tratta del primo Rapporto realizzato sulla condizione dell’infanzia abbandonata in tutte le 16 regioni marocchine.

Sarebbero 5722 i casi di bambini fuori dalla famiglia nel 2008, con un’età compresa tra zero e cinque anni (di questi 4123 sono stati dichiarati ufficialmente abbandonati); nel 2005 erano invece 3256 (2176 con status giuridico di abbandono).

Dal Rapporto emerge che le regioni a più alto tasso di abbandono nel 2008 sono state quelle della parte orientale del Paese (Souss Massa Dra, Tensift El Haouz, Tadla Hazilal); mentre le regioni con un sistema di protezione all’infanzia più sviluppato si sono rivelate Grand Casablanca, Tensift El Haouz, Tanger Tétouan, Meknès, Rabat.

Altro dato interessante riguarda l’accoglienza dei minori marocchini tramite la kafala. Negli ultimi tre anni sarebbero rimaste sostanzialmente invariate le sentenze di kafala: 1262 nel 2008, 1055 nel 2005. Le regioni in cui è più sviluppata sono Meknes e Marakkesh.

La kafala è l’unico strumento di tutela dell’infanzia, in quanto in Marocco non esiste l’istituto giuridico dell’adozione legittimante; non è possibile infatti rescindere i legami tra il minore e la famiglia d’origine. L’obbligo dei genitori che accolgono un bambino con la kafala di fatto cessa con il raggiungimento della maggiore età; la misura è di fatto temporanea.

Dal Rapporto emerge anche un altro dato: non è cambiato negli ultimi dieci anni, rimanendo sostanzialmente intorno all’8%, la percentuale dei reinserimenti familiari dei bambini fuori dalla famiglia.