Marocco. “Salvate la nostra infanzia, salvate il nostro avvenire”: al via il progetto promosso da Ai.Bi. e cofinanziato dall’UE

Amici dei Bambini per due anni a sostegno dei diritti dei minori ospiti dei Centri di Riabilitazione ed Educazione marocchini

Un importante progetto promosso da Ai.Bi. – Amici dei Bambini, che avrà una durata di due anni, sta prendendo il via in Marocco. Si tratta di Salvate la nostra infanzia, salvate il nostro avvenire”, cofinanziato dall’Unione Europea e in partenariato con l’ONG spagnola AIDA – Ayuda Intercambio y Desarrollo e con la DGAPR – Delegazione Generale dell’Amministrazione Penitenziaria e del Reinserimento.

Scopo del progetto è contribuire al rafforzamento della promozione dei diritti umani e degli spazi di dialogo tra le organizzazioni della società civile e le istituzioni, al fine di consolidare lo Stato di diritto in Marocco. Inoltre mira a promuovere e proteggere i diritti all’integrità morale e fisica e al rispetto della dignità dei minori in contatto con la legge ed istituzionalizzati nei Centri di Riabilitazione e Educazione (CRE) del Marocco o nei quartieri delle prigioni ad essi dedicati, attraverso il miglioramento delle loro condizioni di vita e l’accompagnamento verso il loro reinserimento socioprofessionale e famigliare.

Il progetto promosso da Ai.Bi. si sviluppa in tre differenti componenti. La prima mira a dotare i CRE e i quartieri delle prigioni dedicati ai minori di protocolli di presa in carico che rispettino i diritti dei minori e l’interesse superiore del fanciullo in contatto con la legge. Per farlo, sarà elaborato un protocollo di presa in carico, oltre ad una Guida “child friendly” sui diritti e doveri dei minori istituzionalizzati. Inoltre é previsto un programma di rafforzamento delle capacità di 120 professionisti, tra assistenti sociali e psicologi, che si concentrerà sulla mediazione sociale, sulla presa in carico psicopedagogica e di gestione dello stress, oltre che sull’applicazione dei protocolli e procedure per i minori in detenzione preventiva. Sarà inoltre organizzato un seminario sulla giustizia riparatrice in Marocco.

La seconda componente mira ad accompagnare 290 minori e giovani in contatto con la legge, verso il loro reinserimento socio-professionale e famigliare. Per farlo, il progetto prevede l’elaborazione di un percorso diagnostico sulla salute mentale dei minori e dei giovani istituzionalizzati, l’organizzazione di sessioni di life skills, oltre che di sessioni psicologiche e di monitoraggio individuale. Inoltre i giovani e i minori saranno direttamente formati sugli strumenti legati alla formazione professionale (elaborazione di un curriculum vitae, conoscenza di sé, conoscenza del mercato del lavoro e altre attività similari) e sulla gestione di attività generatrici di reddito. Sono inoltre previste attività di svago e arte-terapia.

Questa componente di progetto prevede parallelamente l’elaborazione di una Carta dei Servizi, come strumento fondamentale per l’autonomizzazione del minore o giovane, una volta uscito dal CRE (o dalla prigione). In effetti la Carta dei Servizi ingloba tutti i servizi disponibili in un certo territorio e in diversi settori (alloggio, ricerca d’impiego, salute, assistenza sociale). Il tutto accompagnato da incontri e tavole rotonde di sensibilizzazione e concertazione con gli stakeholders.

La terza ed ultima componente, è invece legata alla sensibilizzazione e promozione dei diritti dei minori e dei giovani in contatto con la legge. Sarà elaborato un piano d’azione nazionale per la lobbying, e sarà realizzata una campagna di sensibilizzazione sui e con i giovani beneficiari.

I beneficiari ultimi, tra diretti e indiretti, ossia il gruppo target complessivo del progetto, è costituito da: 2.930 minori istituzionalizzati; 6mila familiari di minorenni istituzionalizzati e supervisionati; i 60mila membri delle comunità cui appartengono i minori.