Marocco. Un bambino abbandonato ogni ora. 24 abbandoni al giorno

Il Forum nazionale dell’orfano sottolinea l’incidenza dei bambini abbandonati nati fuori dal matrimonio

Il Forum nazionale dell’orfano in Marocco ha riunito militanti per i diritti umani e responsabili di diverse associazioni per discutere di soluzioni che mirino a ridurre l’abbandono dei bambini. Un fenomeno sempre più diffuso: un atto commesso spesso contro la loro volontà dalle madri nubili, o perché non possono tenere il bambino frutto di una relazione fuori dal quadro coniugale o perché priva gravemente di mezzi finanziari.

Per poter contenere il più possibile questo fenomeno in crescita l’Associazione marocchina degli orfani (AMO) ha organizzato a Casablanca la terza edizione del suo forum sulla questione. Si è trattato di un’occasione per i militanti dei diritti umani e gli organismi associativi presenti per discutere assieme e formulare delle soluzioni concrete per mettere fine a questa emorragia.

L’incontro, a cui era presente anche la Scuola superiore di giornalismo e comunicazione (ESJC), ha innanzitutto permesso di lanciare l’allarme sul fenomeno in Marocco.

Marocco. Bambini abbandonati: le statistiche

Secondo l’associazione Solidarité Féminine, non meno di 24 bambini vengono abbandonati ogni giorno all’interno del Regno, che equivalgono a uno all’ora.Una cifra inquietante e allarmante che ha recentemente spinto la nostra associazione a lanciare una sfida nazionale per avere zero bambini abbandonati in Marocco entro il 2030”, ha sottolineato in questo senso il presidente dell’associazione AMO, Yassine Benchekroun.

Per cambiare questo dato, gli esperti invitati hanno innanzitutto consigliato di trattare il problema alla radice. Come? Riconoscendo l’esistenza di relazioni extra-coniugali o pre-coniugali, rompendo il loro carattere tabu. “I bambini abbandonati sono perlopiù concepiti fuori dal matrimonio. Per poterli aiutare, bisogna riconoscere questa categoria di relazioni giudicata vergognosa dalla società e sinonimo di disonore per le famiglie”, confida l’ex ministro della Famiglia e presidente dell’Associazione marocchina per le libertà e l’uguaglianza Nouzha Skalli.

“In effetti – ha continuato la Skalli – in base alle ultime cifre del Ministero della Salute, la prima relazione sessuale avviene a 18 anni per la donna e a 16 e mezzo per gli uomini. Per contro, l’età media del matrimonio é considerevolmente aumentata da alcuni anni, arrivando oggi a 32 anni per l’uomo e 26 anni per la donna”.

Delle barriere che sono sempre più spesso “culturali” e che spingono queste “madri vittime” a rendere i loro bambini abbandonati dei marginalizzati della società, che crescono all’interno degli istituti.