Svolta per i medici di famiglia: arriva il doppio canale

Il Ministro Schillaci conferma la riforma del “doppio canale”: scelta tra dipendenza pubblica e libera professione per contrastare la fuga dei camici bianchi

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha confermato l’imminente arrivo della riforma che potrebbe rivoluzionare la figura del medico di famiglia. Al centro del provvedimento, l’ipotesi del “doppio canale”: i medici potranno scegliere se continuare a esercitare in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale (Ssn), mantenendo così lo status di liberi professionisti, oppure optare per un contratto da dipendenti pubblici.

Gli interventi necessari

Un cambiamento significativo, pensato per affrontare la crescente emergenza legata alla carenza di medici di medicina generale, sempre più diffusa in diverse aree del Paese.
“Credo che sul tema sia giusto lasciar scegliere i medici se continuare ad essere liberi professionisti o diventare dipendenti del Ssn”, ha dichiarato Schillaci in un’intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana.
Secondo il ministro, è fondamentale intervenire anche sul piano dell’attrattività della professione, oggi in crisi vocazionale: i concorsi per medici di famiglia registrano una partecipazione sempre più bassa, sintomo di un malessere profondo nella categoria.

Una scuola di specializzazione

Tra le misure previste dalla riforma, spicca l’istituzione di una scuola di specializzazione universitaria nazionale, volta a offrire una formazione più strutturata e riconosciuta. Un altro pilastro sarà rappresentato dalle Case di comunità: le nuove strutture territoriali in cui i medici di famiglia dovranno garantire almeno 18 ore settimanali di servizio, rafforzando così l’assistenza sul territorio e la collaborazione multidisciplinare.
Il doppio canale potrebbe rappresentare un punto di svolta per rilanciare la medicina generale e rispondere in modo più efficace ai bisogni della popolazione.