Mediterraneo. Ennesima tragedia della migrazione: 5 morti al largo della Libia, forse minori. “Ma si temono 250 vittime”

migranti-naufragio-barcone-in-libia-la-sequenza-675Cinque cadaveri recuperati, ma si temono 250 morti. La serata di giovedì 23 marzo è funestata da questa drammatica notizia diffusa da un’organizzazione non governativa spagnola impegnata nel Mediterraneo. A largo delle coste libiche, i suoi operatori hanno appena trovato i corpi senza vita di 5 migranti, ma si ipotizza che il bilancio di questa ennesima tragedia del mare sia notevolmente più pesante.

I cadaveri si trovavano nei pressi di due imbarcazioni affondate a circa 15 miglia dalle spiagge della Libia. Si tratta di due gommoni delle dimensioni di quelli su cui gli scafisti in genere caricano tra le 120 e le 150 persone. La nave della Guardia Costiera allertata dalla ong iberica e giunta sul posto è rimasta in zona per cercare eventuali superstiti, ma le speranze di recuperare persone ancora in vita appaiono molto deboli, anche a causa del mare in burrasca. Per questo si teme un bilancio di centinaia di morti.

Le vittime sono 5 uomini di età compresa tra i 16 e i 22 anni. Tra loro quindi ci potrebbero essere anche dei minori.

Con l’arrivo della primavera le tragedie del mare rischiano di diventare sempre più frequenti, anche alla luce di una sorta di “corsa contro il tempo” che gli scafisti sembrano aver intrapreso, temendo imminenti misure restrittive nei confronti delle traversate del Mediterraneo a bordo di queste imbarcazioni di fortuna. I trafficanti, infatti, stanno spingendo verso la morte centinaia di persone in fuga dalla guerra e dalla miseria ammassandole su gommoni insicuri e stracarichi. I numeri di questi primi mesi del 2017 lo dimostrano: dal 1° gennaio sono già oltre 20mila i migranti sbarcati in Italia, il 40% in più rispetto a quelli arrivati nello stesso periodo del 2016.

A fronte di questa emergenza Amici dei Bambini rafforza il suo impegno con la sua campagna Bambini in Alto Mare che si propone di assicurare un’accoglienza giusta, di tipo famigliare, ai migranti più fragili: i minori stranieri non accompagnati, le famiglie con figli e le donne sole con bambini.

 

Fonte: Avvenire