Italia. Il Memorial in ricordo di Roger che fa del bene ai bambini dell’Ucraina

Nel 2019, il cuore di Roger, ha smesso improvvisamente di battere. Da allora, il suo ricordo e la sua gioia continuano a vivere nelle iniziative degli amici e della famiglia. Il Memorial di calcio, a lui dedicato, che tornerà anche il prosismo luglio, ha devoluto i fondi raccolti al progetto di Ai.Bi. #BAMBINIxLAPACE

Era appena iniziata la primavera e nessuno dimentica quel giorno lontano e ancora così vicino, quando il cuore di Roger ha smesso di battere regolarmente interrompendo la sua vita e quella della sua famiglia, i genitori Mara e Gianluca e la sorella Luza.
Roger Pizzi, originario della Colombia, quel 24 marzo del 2019, non soltanto giocava lo sport che più lo appassionava, il calcio, ma da lì a pochi mesi avrebbe compiuto 22 anni.
Nell’estate 2022, è stato a lui dedicato il campetto ‘Juega Bonito’ della Chiesa Parrocchiale di San Giorgio di Piano (Bologna), permettendo a chiunque, e soprattutto alla famiglia e ai tanti amici, di vedere fiorire ogni giorno il suo sorriso in quello dei giovani che lo frequentano.

Il Memorial di calcio in ricordo di Roeger

Ma c’è un’altro luogo importante nella storia di Roger e di tutti coloro che gli hanno voluto bene, ed è dove ogni anno si celebra in modo speciale il suo ricordo: il grande Campo Sportivo Comunale.
Qui, nel primo fine settimana di luglio, ha luogo il “Memorial Roger Pizzi”. Voluto, ideato e curato dagli amici di Roger, è un torneo di calcetto a squadre che raduna centinaia di amici, compagni di squadra e famiglie.


E mentre si lavora pensando alla prossima di luglio 2023, familiari e amici del Memorial sono felici di aver contribuito alla campagna #Bambinixlapace con una raccolta di 4mila euro attraverso la terza edizione del Memorial.
“Il Memorial è diventato un’occasione bellissima per ritrovarsi, visto che molti di noi lavorano e inevitabilmente si sono un po’ persi nel quotidiano – racconta Marco, che ha militato nella stessa squadra di Roger, il Basca, fino all’età di 17 anni. Oggi siamo una trentina di amici di Roger, cui si sommano i genitori dei componenti della squadra e gli amici della famiglia Pizzi. Quest’anno in particolare la raccolta fondi è andata bene, forse anche perché abbiamo collaudato un format di manifestazione che piace a tutti: due serate di torneo di calcio con 12 squadre, dalle 19 a mezzanotte. Tante ore durante le quali si gioca a calcio, si mangia qualcosa in un ampio spazio attrezzato con i tavoli, si sta insieme”.
Il Memorial è sostenuto da sponsor locali e, dalla sua prima edizione, è anche occasione per raccogliere fondi da destinare a progetti di solidarietà e umanitari.
“Sulla destinazione dei fondi lasciamo sempre che sia la famiglia a decidere – aggiunge Marco – e siamo felici di sapere che dopo aver destinato fondi alla ristrutturazione del campetto, quest’anno sia Ai.Bi., tramite cui Roger è stato adottato, l’associazione beneficiaria”.
Il ‘Juega Bonito’ è infatti il campetto in sintetico dell’oratorio su cui Roger ha consumato le scarpette da calcio, uno spazio rimesso a nuovo e attrezzato grazie a fondi raccolti e a tanto lavoro profuso dal gruppo di amici e familiari.

L’amore di Roger per il calcio come momento di condivisione

“Juega Bonito richiama il modo con cui Roger intendeva il calcio – ricordano gli amici – un momento di condivisione e di gioia, basato sul rispetto, la lealtà e il divertimento”
Valori sempre cari a Roger che, bambino di quinta elementare, espresse anche in una poesia intitolata “La mia mano ha seguito la strada del cuore”:

“Un giorno sarà bellissimo, quando i bambini
giocheranno insieme in modo corretto e rispettoso.
E da lì magari i bulli capiranno, con il loro cuore,
che la strada che hanno intrapreso è quella sbagliata.
Gli uomini scopriranno che volersi bene
non è per niente malvagio anzi, è stupendo!!!
Non esisteranno più litigi se l’uomo capisce, e capirà,
che l’arma più potente per combattere il male
non è lo scudo per ripararsi, né la corazza, né la spada
o altri equipaggiamenti da guerra, ma il cuore che,
sì, è piccolo e appare fragile, ma sono certo che,
se usato bene vince anche i nemici più forti”.