Mestre. Riaprono le scuole: grazie alla dad, la cooperazione internazionale entra in aula

La priorità della scuola è riaprire in presenza. Ma non bisogna dimenticare le potenzialità che la DAD e la tecnologia offrono agli studenti. Come accaduto l’anno scorso in una scuola di Venezia con il cooperante di Ai.Bi. in Siria

A pochi giorni dalla riapertura della scuola, una delle poche certezze è quella che tutti gli studenti affronteranno le lezioni in presenza, almeno inizialmente. Una buona notizia, vista le grandi difficoltà riscontrate da molti in tutta Italia, ma questo non deve far dimenticare anche chi, con caparbietà e capacità, ha saputo sfruttare proprio la DAD per offrire ai propri studenti delle esperienze davvero interessanti.

La Siria… entra in aula in una scuola di Venezia

È il caso della scuola Vendramin Corner di Venezia, in cui sul finire dello scorso anno scolastico le professoresse hanno offerto agli studenti di terza superiore, come fanno da molti anni a questa parte, l’occasione di interrogarsi sul tema “minori”, andando al di là dei testi e della solita didattica, in collaborazione con le associazioni del territorio che si spendono su questo argomento, tramite il progetto Con-Tatto del Comune di Venezia.

Da alcune edizioni Ai.Bi., coinvolta dall’amministrazione di Venezia, accoglie la richiesta delle scuole di parlare “della vita reale” dei minori, approfondendo il tema della tutela e dei diritti dei bambini abbandonati e delle forme di accoglienza famigliare, portando spaccati della quotidianità dei bambini e ragazzi fuori famiglia e raccontando i risultati dei progetti che porta avanti da anni, in Italia e nel mondo.

Mai però agli studenti della scuola veneziana era capitato di sentir parlare direttamente un cooperante, connesso dalla Siria! È accaduto quest’anno, in un incontro tramite piattaforma Zoom, in cui i ragazzi connessi da casa (per via della pandemia) hanno avuto modo di sentire dalle parole del nostro operatore in Siria cosa sta succedendo in quella parte del mondo.

È stato un momento molto interessante e prezioso, perché non capita tutti i giorni di “essere a scuola” e contemporaneamente poter interagire con qualcuno che lavora in un contesto di guerra e che racconta le atrocità che succedono, ancora oggi – e da dieci anni, orami – in quella parte del mondo.

I video e le immagini dei bambini e delle donne siriane hanno colpito i ragazzi

Mattia, questo il nome del nostro referente in Siria, ha introdotto la tematica facendo un breve ma chiarissimo excursus storico per far comprendere le cause della disastrosa situazione in cui oggi vive la popolazione siriana, ma soprattutto (e purtroppo) in cui sono immersi i bambini, beneficiari da alcuni anni dei progetti di Ai.Bi.

I ragazzi della scuola sono stati molto colpiti dai video e le foto prodotti dagli operatori partners di Ai.Bi., che hanno fatto sentire le mostruosità della guerra come qualcosa di palpabile e non di “sentito al tg”. I ragazzi hanno percepito le grida, i bombardamenti, i lamenti e la disperazione di chi è totalmente immerso nella vita della Siria, ma per fortuna Mattia ha saputo anche alleggerire la situazione per renderla più digeribile a ragazzi adolescenti.
È stato bello constatare che, nella drammaticità, spiccano i progetti realizzati e la dignità delle madri vedove, che riescono a provvedere ai bisogni dei figli grazie agli aiuti arrivati tramite la nostra associazione. Oppure vedere i pacchi alimentari raggiungere i beneficiari, il forno attivo per la popolazione locale, i kit igienici arrivati alla gente siriana… È bello sapere che nulla ferma la caparbietà di chi vuole dribblare le difficoltà per fare del bene!

I ragazzi sono stati molto coinvolti e al termine della lezione online hanno posto le domande più diverse, molto colpiti dai tanti aspetti emersi durante le due ore di lezione.
Anche gli insegnanti hanno espresso la loro sorpresa e soddisfazione, sottolineando come la DAD e la tecnologia abbiano permesso ai ragazzi di godere di un intervento così particolare e di rara profondità.