Migranti. Altri 6mila salvati in 24 ore, ma ci sono anche 10 morti. Mattarella: “Tragedia del 3 ottobre è ferita ancora aperta”. Ai.Bi. lancia il 3012, il numero per una giusta accoglienza

lampedusaLa giornata della memoria si è trasformata in una delle più dure che la collaudata macchina dei soccorsi ha dovuto affrontare. Mentre a Lampedusa migliaia di persone ricordavano le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013, un’altra tragedia si consumava nel Canale di Sicilia.

Davanti alla Porta d’Europa, i 25 superstiti dell’ecatombe di 3 anni fa guidavano idealmente la commemorazione dell’evento che è divenuto simbolo del dramma dell’emigrazione. Un dramma che sembra non finire mai, come dimostrano i 10 morti recuperati dai mezzi di soccorso nella stessa giornata di questo 3 ottobre.

Ben 25 le operazioni di salvataggio effettuate nei confronti di 39 barconi fatiscenti che tentavano la traversata del Mediterraneo. Su uno di essi sono stati contati 720 migranti, addossati l’uno all’altro. Ed è enorme il numero di persone portate in salvo in meno di 24 ore: 6mila tra quelle che hanno preso il mare nella notte tra domenica e lunedì, dopo interminabili attese nelle “prigioni” libiche gestite dai trafficanti. Tra i migranti sbarcati, anche una bambina con difficoltà respiratorie, i cui piccoli polmoni erano invasi dai fumi tossici respirati nella stiva del barcone su cui viaggiava insieme alla madre.

Sembra un film già visto. Lo provano i dati forniti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Che dimostrano che da quel 3 ottobre 2013 nulla è migliorato. Anzi, le cose vanno anche peggio. “Dal 2013 abbiamo contato altri 11.400 morti nel Mediterraneo – ha detto a Lampedusa la portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami nel corso delle celebrazioni per la Giornata nazionale per le vittime dell’immigrazione -. Solo quest’anno sono 3.498 le persone che in questo mare hanno perso la vita nel tentativo disperato di trovare salvezza in Europa”. Il 2016 rischia di diventare l’anno più letale. Da gennaio a fine settembre sono oltre 300mila i migranti che hanno sfidato il mare, il 28% dei quali sono bambini. Di questi ultimi, 600 non ce l’hanno fatta. E le piccole vittime delle traversate sono già 100 in più rispetto all’intero 2015.

Un film già visto al quale però non ci si deve abituare. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, sempre da Lampedusa, ha definito la tragedia di 3 anni fa una ferita ancora aperta nella coscienza di ciascuno di noi e un monito per l’Europa intera”. Proprio all’Europa il capo dello Stato si è rivolto chiedendole “di coordinare gli sforzi” e “di mettere in campo tutta l’intelligenza, l’umanità, la capacità organizzativa”. “La portata inedita e per certi aspetti epocale delle migrazioni nel Mediterraneo – ha detto Mattarella – non può certo essere trattata con cecità dalle classi dirigenti e con indifferenza dalle opinioni pubbliche”.

Di fatto, i drammatici numeri sugli sbarchi e sui morti e in mare dimostrano che l’emergenza non accenna ad attenuarsi. Per questo, la campagna Bambini in Alto Mare di Amici dei Bambini prosegue più decisa che mai. Con essa, in 3 anni, Ai.Bi. ha garantito un’accoglienza giusta a tanti minori stranieri non accompagnati, mamme sole con bambini, famiglie con figli piccoli. Ma il futuro si presenta come ancora più bisognoso di un sistema di accoglienza famigliare. Per questo chiediamo il tuo contributo. Potrai farlo con una donazione online visitando la pagina dedicata alla campagna Bambini in Alto Mare. Ma da oggi c’è una possibilità in più: puoi recarti all’ufficio postale più vicino ed effettuare una donazione al conto corrente postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini. L’accoglienza giusta può nascere anche dalla tua generosità!

 

Fonti: Avvenire, la Repubblica