Migranti. I 3 drammatici record del 2016: sbarchi, morti e minori non accompagnati. Il sindaco di Lampedusa: “Questa non è accoglienza!”

piccoli migrantiLampedusa, 1200. Cagliari, 600. Pozzallo, 689. Augusta, 805. Taranto e Salerno, altri 2mila. Brindisi, 708. Numeri decisamente da “alta stagione” quelli registrati negli ultimi giorni di agosto sul fronte degli arrivi di migranti sulle coste italiane. Cifra che danno al 2016 3 drammatici record: quello degli sbarchi, quello dei minori non accompagnati e quello dei morti in mare.

Dal 1° gennaio al 31 agosto, il bilancio dei migranti approdati in Italia ha raggiunto quota 119.128. Più del 10% di loro è arrivato in meno di 48 ore, tra lunedì 29 e martedì 30 agosto, quando nel Canale di Sicilia sono state soccorse 13.500 persone. Un flusso che non accenna a calare: mercoledì 31 è toccato ad altri 1.800 migranti, salvati mentre erano alla deriva nel Mediterraneo. La situazione è particolarmente drammatica a Lampedusa. Il centro di accoglienza dell’isola potrebbe ospitare fino a 400 persone, ma nella serata dell’ultimo giorno di agosto ne erano alloggiate più di 1600. “L’hotspot è invivibile – lancia l’allarme il sindaco Giusi Nicolini -. Questa non è accoglienza. C’è una condizione di emergenza. I migranti vanno trasferiti immediatamente in altri centri, dando priorità a donne e bambini.

Questi ultimi rappresentano un’ulteriore emergenza nell’emergenza. Più di 1000 sono arrivati solo con l’ultima ondata. Dal 15 luglio ne sono sbarcati 11.797. Tra loro sempre più bambini piccolissimi, compresi diversi neonati. Alcuni sono nati a bordo delle imbarcazioni che li portavano dalla Libia all’Italia. Tra loro c’è anche Pietro, chiamato così dalla sua mamma, malese, come ringraziamento a Pietro Bartolo, il medico che le ha prestato i primi soccorsi tagliando il cordone ombelicale. Altri non sono ancora nati: 25 le donne in gravidanza portate in salvo e accompagnate a Pozzallo. Dei 1.078 migranti sbarcati a Taranto il 31 agosto, 83 sono minori, 59 dei quali hanno viaggiato da soli. Senza contare le centinaia di minori non accompagnati che hanno tentato senza successo di lasciare l’Italia alla volta di altri Paesi europei: almeno 600 tra luglio e agosto, la maggior parte dei quali non risulta essere stato collocato in strutture di accoglienza specifiche per minori.

Poi c’è il lato più tragico del fenomeno migratorio: quelli che non ce l’hanno fatta. Le vittime delle traversate, dal 1° gennaio al 31 agosto, sono state 3.167. Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), nel 2016 è morto un migrante su 85, mentre nel 2015 ha perso la vita uno su 276.

Laddove lo Stato non arriva, in fatto di accoglienza, può arrivare la società civile. Amici dei Bambini, con la sua campagna Bambini in Alto Mare, promuove un’accoglienza giusta dei migranti più fragili – minori non accompagnati, donne con figli, famiglie con bambini – e ha trovato da subito grande disponibilità nelle famiglie italiane, pronte ad aprire le porte all’affido dei giovanissimi migranti. Al contempo, Ai.Bi. ha attivato un piccolo centro di accoglienza per famiglie di richiedenti asilo con figli e una comunità in cui hanno trovato posto anche minori stranieri non accompagnati. Per continuare a fare tutto ciò, però, è necessario il contributo di tutti noi. Un supporto che si può offrire sostenendo la campagna Bambini in Alto Mare: ognuno di  noi può essere artefice di una giusta accoglienza.

 

Fonti: Avvenire, La Repubblica, La Stampa