Il piano di investimenti della Ministra Roccella per il rilancio dell’Adozione Internazionale

Durante un intervento al Senato, la Ministra per la Famiglia Rocella ha annunciato grossi investimenti per rilanciare l’Adozione Internazionale: maggiori risorse alle coppie; l’avvio di 15 progetti di cooperazione; un intenso programma di missioni all’estero da parte della CAI

La ministra per la Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, durante l’audizione congiunta delle commissioni Affari Costituzionali e Affari Sociali del Senato, ha speso parole importanti e significative per l’Adozione Internazionale, annunciando un piano di investimenti sia per aiutare le coppie che adottano, sia per rilanciare il sistema che da troppo tempo versa in una crisi a cui i governi precedenti non hanno posto troppa attenzione.

Più risorse alle coppie che adottano in Paesi “difficili” o minori con handicap

Partendo dal sostegno economico, la ministra ha rivelato che è in corso di finalizzazione l’erogazione di risorse destinate a finanziare “due linee strategiche” per le adozioni internazionali: una destinata al supporto economico delle coppie impegnate in percorsi adottivi complicati, soprattutto con riferimento a Paesi interessati da criticità geopolitiche particolari; un altro pensato per attribuire delle risorse aggiuntive in sede di rimborso per chi ha adottato minori portatori di handicap.
Sul versante più “istituzionale”, invece, Roccella ha ricordato come a breve partiranno 15 progetti di cooperazione aggiudicati su base di relativi bandi comprensivi di finanziamento; mentre nei prossimi mesi verrà avviato anche un intenso programma di missioni all’estero da parte dei rappresentanti della CAI (Commissione Adozioni Internazionali, di cui Roccella, in quanto Ministro, è Presidente) con l’obiettivo di stipulare nuovi accordi con alcuni Paesi; risolvere situazioni che da tempo risultano bloccate; agevolare i rapporti con l’Italia finalizzati proprio alle Adozioni.
Sul versante più interno, infine, la Ministra ha anticipato l’arrivo di un protocollo di intesa con il ministero dell’Istruzione per la revisione delle linee guida relative all’accoglienza scolastica dei bambini adottati e per l’attuazione di un grosso progetto di formazione sui temi dell’adozione che interesserà docenti e alunni delle scuole.

Rimettere al centro la maternità, un “lavoro socialmente utile”

Eugenia Roccella non ha mancato di dedicare un pensiero anche al grosso problema della denatalità, sottolineando come sia necessario restituire “valore sociale alla maternità”. In una società come la nostra – ha sottolineato la ministra – la maternità è un lavoro “socialmente utile”. Ogni nascita non è solo un fatto privato, ma ha riflessi sull’intera società, perché garantisce il futuro della stessa, la coesione tra le generazioni e la tenuta del welfare. Per questo, senza nulla togliere al “prezioso compito del padre”, serve rimettere la maternità al centro.
A livello concreto, il sostegno garantito dall’Assegno Unico è stato sicuramente un primo passo importante, ma la ministra ha ribadito la volontà del governo di arrivare a implementarlo, nel corso della legislatura, rivedendo i criteri di calcolo dell’ISEE o prevedendo ulteriori risorse.