Minori stranieri non accompagnati. Dove li mettiamo?

L’arrivo di MISNA in Italia continua a crescere. Rispetto all’aprile del 2022 sono il 40% in più. Il sistema di accoglienza è in enorme difficoltà mentre l’affidamento familiare “pesa” solo per l’1%

Secondo gli ultimi dati riportati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al 31 marzo i Minori Stranieri non Accompagnati presenti in Italia erano 19.640. 5.615 in più rispetto a quanti erano presenti nell’aprile del 2022. Si tratta di un aumento del 40%, ma che entro la fine dell’anno potrebbe crescere ulteriormente, visto che già nel 2022 gli arrivi dei MISNA erano aumenti del 64% rispetto all’anno precedente.

Il continuo trend di crescita dei MISNA in Italia

I numeri sono sicuramente importanti e indicano un trend di cui non si può non tenere conto, ma è anche vero che, in termini assoluti, in un Paese che conta 58 milioni di abitanti, meno di 20mila minori non dovrebbero rappresentare un problema insormontabile per il sistema di accoglienza. Invece, a sentire quanto riportano i sindaci e le associazioni, la situazione è molto difficile: manca un sistema di coordinamento a livello generale e troppo è ancora lasciato alle singole iniziativi degli amministratori locali o delle già menzionate associazioni.
“Il sistema sta collassando, non sappiamo più come dirlo – sono le parole del delegato dell’Anci per l’immigrazione Matteo Biffoni riportate da Repubblica -. I Comuni sono saturi, ogni giorno inventiamo soluzioni creative per accoglierli: ci appelliamo alle associazioni, li trasferiamo altrove, paghiamo gli alberghi e le mandiamo lì. Ma, nonostante il contributo per ogni minore sia aumentato, servono più investimenti nel Sistema di integrazione e accoglienza, risorse, operatori specializzati e hub in ogni Regione per l’identificazione, l’accertamento dell’età, le visite, la ricostruzione della storia familiare”.
Non è che, sporadicamente, delle iniziative non siano state prese e dei fondi ulteriori stanziati, ma il problema vero è che una gestione perennemente emergenziale del fenomeno non può portare a nulla.

Manca l’istituzione di un sistema di affido internazionale

Mancano soluzioni che siano a lungo termine, come più volte Ai.Bi. ha già avuto modo di sottolineare. Mancano strutture di prima accoglienza adatte così come mancano posti nel sistema Sai che dovrebbe accogliere i MISNA più a lungo termine. Mancano tutori volontari e, soprattutto, è quasi irrilevante la porzione di minori stranieri non accompagnati che vengono accolti in affidamento familiare.
E qui si innesta le principale richiesta che Amici dei Bambini sta portando avanti da tempo: l’istituzione di un sistema di affido internazionale che sia normato e regolamentato; la realizzazione di corridoi umanitari che permettano ai minori di raggiungere l’Italia in sicurezza, nel rispetto delle misure di protezione dell’infanzia e potendo dare ai minori la prospettiva di un futuro possibile.
Sono queste le linee fondamentali del progetto Family to Family che è stato presentato alla Viceministro del Lavoro, con delega alle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci.
Per chi volesse approfondire la conoscenza del fenomeno dei MISNA e capire le caratteristiche principali dei ragazzi e delle ragazze che arrivano in Italia, in base ai paesi di origine e ai viaggi che hanno dovuto affrontare, Faris propone il webinar Storie in viaggio di Minori Stranieri Non Accompagnati, in programma mercoledì 7 giugno alle ore 21.00. Maggiori informazioni QUI