Moldova, inevitabili “le elezioni anticipate”

La Moldova è di nuovo nei guai. Dopo la vittoria dei comunisti alle elezioni parlamentari dell’aprile scorso, che scatenò un’ondata di proteste, ieri per la seconda volta il Parlamento non è stato in grado di eleggere un nuovo presidente al posto del comunista Vladimir Voronin, che dopo due mandati non è più eleggibile. Il candidato unico presentato dai comunisti, l’indipendente signora Zinaida Greceanu, ora capo del governo, non ce l’ha fatta. Erano presenti solo i 60 deputati del Pc, mentre i tre partiti di opposizione hanno boicottato il voto.

Per essere eletto il candidato aveva bisogno di almeno 61 voti. Un tentativo di eleggere il capo dello Stato era già andato a vuoto il 20 maggio scorso. Secondo la Costituzione, dopo due tentativi falliti, il presidente in carica deve sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni. La Moldova aspira ad entrare nell’Unione europea e nello stesso tempo mantiene buone relazioni con la Russia, in parte turbate dall’appoggio di Mosca alla regione secessionista della Transnistria.

(fonte: Avvenire)