Mutuo per adottare? Ma un bambino non è un immobile!

Cristina scrive:

Noi abbiamo speso molto per la nostra adozione internazionale, circa 20.000€. E stona parlare di cifre quando si parla di figli, famiglia, felicità, vita… Ed è importantissimo, secondo me, parlare in modo positivo dell’adozione, perché è un progetto BELLISSIMO, al quale non si deve, non si può rinunciare per motivi economici! È vero che alcune banche offrono tassi ‘agevolati’, ma che tristezza e assurdità entrare in banca per poter dare una seconda nascita ad un bambino….!!!!”

Cara Cristina,

innanzi tutto congratulazioni per la vostra adozione!

Un nuovo figlio è senza dubbio un’esperienza che non ha prezzo e il doverla ridurre a cifre, e magari mutui da richiedere, porta senz’altro in sé qualcosa di molto stonato. Ma, soprattutto, rischia di impedire a tutte le coppie che lo vogliono di diventare genitori e dare una nuova famiglia a un bambino abbandonato.

D’altra parte, l’adozione internazionale richiede a chi ne segue le procedure professionalità e competenze che non possono essere ignorate così come non è possibile fare sparire con un colpo di bacchetta magica le spese legali e burocratiche che devono essere sostenute.

Ci si può allora solo rassegnare, soprattutto in tempi difficili come questi in cui lo stato non può farsi carico di altri costi?

Forse no. Potremmo cercare di cambiare, ma cambiare davvero, l’adozione internazionale in modo che sia gratuita per le aspiranti coppie adottive e, allo stesso tempo, non gravi il bilancio pubblico di un solo euro in più.

Come fare?

Eliminiamo i passaggi inutili, come quelli presso i tribunali dei minorenni, esigiamo enti autorizzati abbastanza grandi da potere avere strutture di costo efficienti, facciamo sì che tutti gli attori coinvolti, in primo luogo enti autorizzati e servizi sociali, lavorino in sinergia anziché fare magari due volte la stessa cosa.

Certo, come detto, dovremmo cambiare in profondità le procedure relative all’adozione internazionale, toccando le rendite di posizione consolidate e accettando che le formalità burocratiche che andavano bene dieci anni fa possono non essere più adatte al mondo difficile e veloce di oggi.

Ma, se ci riuscissimo, potremmo fare sì che l’adozione non sia più ostacolata dalle difficoltà economiche e possa rivelarsi pienamente per quello che è: un bellissimo progetto d’amore aperto a tutti.

Grazie

Antonio Crinò, Direttore Generale di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini