marocco, il futuro dell'infanzia abbandonata si chiama kafala

Napoli. Padre lasciato solo dalla compagna offre la figlia di due mesi ai passanti: “Non posso occuparmene”

Cristina Riccardi (Ai.Bi.): “Soprattutto in questa fase complicata chi opera a livello istituzionale tenga in massima considerazione i diritti e la tutela dell’infanzia”

marocco, il futuro dell'infanzia abbandonata si chiama kafalaLa povertà e le famiglie, ai tempi del Coronavirus sono anche questo: un uomo che, per le strade del quartiere Vasto a Napoli, offre la figlia di soli due mesi ai passanti, perché non in grado di accudirla, essendo costretto a lavorare. “L’allarmante segnalazione – spiega il resoconto della vicenda fatto dal quotidiano Il Mattinoè arrivata agli agenti della Polizia municipale di Napoli dai cittadini preoccupati di quanto stava accadendo. Gli agenti dell’Unità operativa Tutela emergenze sociali e minori hanno rintracciato l’uomo notando il forte stato di disperazione suo e della neonata, che piangeva ininterrottamente. Ai sanitari del 118, allertati dalla Polizia locale, l’uomo, nonostante fosse in forte stato emotivo, ha raccontato che la madre della bambina, tossicodipendente, si era allontanata senza alcuna spiegazione da giorni, lasciandolo solo a prendersi cura della piccola e pertanto voleva affidare la figlia a qualcuno”.

Gli agenti di polizia sono stati costretti ad avviare la procedura per la messa in tutela della neonata, che è stata affidata alla Direzione sanitaria dell’ospedale Santobono in attesa delle decisioni della Procura per i Minorenni di Napoli.

“Sono situazioni molto delicate – commenta la vicepresidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Cristina Riccardiche ci fanno riflettere sulle difficoltà che le famiglie affrontano al giorno d’oggi. Difficoltà che, naturalmente, si acuiscono in una fase di emergenza sanitaria ma anche sociale ed economica come quella che stiamo affrontando, una fase in cui, ai drammi famigliari si associa il dramma della solitudine reale e percepita. Ecco io credo che realtà come questa debbano far riflettere chi opera a livello istituzionale, soprattutto in questa fase complicata, affinché i diritti, la tutela e le tematiche dell’infanzia siano tenute in massima considerazione”.