Nepal: i risultati del primo seminario sulle adozioni nazionali

(Kathmandu) Si è svolto il workshop conclusivo del progetto del “Counseling Center” sull’adozione nazionale promosso e organizzato da Ai.Bi. con il partner locale “Buddist child Home” lo scorso 20 Marzo. Alla giornata hanno partecipato una cinquantina di rappresentanti delle istituzioni locali tra cui gli esponenti del Social Welfare Council, del Ministero dei Bambini delle Donne e del Benessere Sociale, il Ministero della Riforma della Terra, del District Child Welfare Board, del Centrale Child Welfare Board, il Direttore dell’istituito statale Bal Mandir, di altri istituti privati, ONG locali ed internazionali, tra le quali “Terres del Hommes”.

I partecipanti si sono trovati d’accordo sull’importanza di promuovere l’adozione nazionale che ancora oggi non è conosciuta fino in fondo dalle famiglie nepalesi, cercando di superare gli ostacoli culturali ed economici che limitano l’accoglienza familiare nel Paese. Le condizioni economiche della popolazione – e quindi i costi legati all’adozione – costituiscono un evidente limite all’accoglienza di un bambino da parte di una famiglia nepalese. Insormontabile è la questione relativa alle caste: è praticamente impensabile per una famiglia “bramina” (ovvero la classe economica più agiata) adottare un bambino di una casta più bassa.

 I partecipanti hanno più volte ricordato la necessità e l’importanza della ratifica della Convenzione dell’Aja, per consentire al Nepal una migliore visibilità internazionale sopratutto dopo la riapertura delle Adozioni Internazionali del 2008.

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