Nepal. Le autorità: “I minori non possono viaggiare soli. Rischiano di cadere nelle mani dei trafficanti”

nepal-bimba-macerieAllarme rosso in Nepal: i terremoti del 25 aprile e del 12 maggio potrebbero esporre a “compravendite” i bambini. In un Paese, infatti, non nuovo a questo traffico di esseri umani, la paura che questo mercato spregevole possa ulteriormente alimentarsi, è fondata.

Per contrastarlo, il Ministero della Previdenza sociale per le donne e i bambini di Kathmandu, ha reso noto che ai ragazzi al di sotto dei 16 anni non sarà permesso di viaggiare al di fuori del loro distretto di residenza senza un genitore o un adulto autorizzato da un apposito ufficio distrettuale e a tutti i funzionari e alle unità di polizia è stato chiesto di rimanere in allerta.

Le misure sono state introdotte una settimana dopo che le autorità hanno trovato decine di bambini provenienti da zone colpite dal terremoto che viaggiano con sconosciuti in circostanze sospette. Allo stesso tempo, fonti della polizia hanno comunicato che due indiani e tre adulti nepalesi che viaggiavano con 11 bambini, tra i dieci e i 12 anni, da Dolakha a Kathmandu senza i documenti richiesti, sono stati fermati per indagini.

Un allarme fondato considerato che secondo gli attivisti per i diritti dei minori, ogni anno migliaia di bambini e di giovani donne nepalesi sono vittime di tratta in India e, con la situazione di estrema fragilità familiare e sociale venutasi a creare con il terremoto molti potrebbero cadere vittime dei trafficanti con la promessa di ottenere un’educazione ed un futuro migliore altrove.

Il Ministero delle Donne, dei Bambini e della Previdenza Sociale, ha precisato, infine, che il divieto mira a proteggere soprattutto i bambini senzatetto che vivono nelle tendopoli. Inoltre, le autorità hanno sospeso le adozioni internazionali.

Intanto fino a  questa mattina, secondo fonti della stampa locale, cinque donne sono state salvate dalla rete del traffico verso l’India. Le donne, originarie da Gaddachauki, si stavano dirigendo verso Nuova Delhi da Pokhara, in autobus, con la promessa di una occupazione in Kirghizistan. Solo due di loro avevano un documento d’identità e un passaporto.

“Per questo i centri educativi temporanei come quelli di Ai.Bi. sono tanto importanti  –  dice Silvia Cappelli, cooperante di Amici dei Bambini in Nepal – per permettere ai bambini di dedicarsi al gioco in modo spensierato: spazi sicuri e al ‘riparo’ da persone male intenzionati”.

I centri educativi temporanei sono anche un sollievo per i genitori, “che in questo modo possono dedicarsi alla ricerca di cibo, ai sopralluoghi per la verifica dello stato di agibilità della casa, mentre i bambini sono al sicuro, affidati a qualcuno di fiducia”.

Per questo Ai.Bi. rinnova il suo appello a favore della gente del Nepal: puoi donare chiamando il numero verde 800224455 e così aiuterai Amici dei Bambini nelle sue attività di sostegno alle famiglie, mamme e bambini di Kathmandu.

Fonte: www.misna.org