Nepal. Pedalando con il cuore basta un’ora da Verona a Kathmandu

DSC_3633Bastano 60 minuti di pedalate per andare dall’Italia al Nepal. Nessun improbabile e sovrumano nuovo record di velocità del ciclismo. Ma qualcosa di più importante: una grande iniziativa di solidarietà che ha visto impegnati una dozzina di appassionati di spinning della provincia di Verona a sostenere l’intervento di Amici dei Bambini in favore della popolazione terremotata del Paese asiatico.

Tutto nasce da un’idea di Michela Pellini, insegnante di spinning di Legnago, attiva in diverse palestre della zona, tra cui quella di Cerea. Proprio qui, martedì 9 giugno, Michela ha organizzato una maratona di spinning della durata di circa un’ora, in cui ha chiesto ai suoi allievi di “non pedalare solo con le gambe, ma soprattutto con la testa e con il cuore”. E così, un gruppo di allegri appassionati della pedalata indoor, giovani e meno giovani con un’età media di circa 40 anni, ha dato il meglio di sé non solo dal punto di vista sportivo, ma soprattutto da quello della generosità. I fondi raccolti, con offerte assolutamente libere da parte di tutti, saranno destinate ad Ai.Bi. che li impiegherà per sostenere l’accoglienza familiare dei bambini e dei genitori nepalesi rimasti senza casa a seguito del sisma e per garantire il sostegno educativo, alimentare, ludico e sanitario a tanti piccoli a cui il terremoto ha tolto tutto.

L’iniziativa, realizzata con l’intento di organizzare un evento di solidarietà a chiusura della stagione sportiva, è stata sostenuta fin dal primo momento dalla proprietaria della palestra  Ornella Calciolari del Circolo Silver Blu Fitness Club e dal negozio di biciclette “Dieffe bici” di Cerea, che ha contribuito a promuovere la maratona anche con un’offerta a favore dell’emergenza Nepal.

Oltre a essere insegnante di spinning, Michela è zia adottiva di due bellissimi bambini colombiani adottati con Ai.Bi. da sua sorella e suo cognato. Ed è soprattutto una persona da sempre sensibile alle tematiche sociali. “Ho vissuto diverse esperienze di volontariato – racconta -, tra cui la più importante è quella di volontariato internazionale fatta 10 anni fa in India. Proprio in quell’occasione nacque per la prima volta l’idea di una maratona solidale di spinning. L’esperimento ebbe successo e ho deciso di riproporlo anche per l’emergenza Nepal, con la speranza di poter contribuire un po’ a garantire l’assistenza sanitaria e alimentare a tanti bambini”. E di iniziative come questa ce n’è sempre più bisogno. “L’idea che ho voluto trasmettere con la maratona di spinning  – spiega infatti Michela – è che la solidarietà non deve avere confini.