Nepal: una storia di “ordinaria” accoglienza al Centro Diurno

(Kathmandu) Dallo staff locale di Amici dei Bambini arriva la storia positiva di tre fratelli che frequentano il Centro diurno con cui collabora Ai.Bi. Un esempio di come sia possibile dare una speranza e la possibilità di un futuro migliore anche ai bambini più sfortunati del Nepal.

“Il padre e la madre dei tre bambini lavoravano come spaccapietre in condizioni di semi-schiavitù. In cerca di una vita migliore si sono trasferiti a Kathmandu ma pochi mesi fa, a seguito di un problema di salute, la giovane donna ha abbandonato la sua famiglia e i suoi quattro figli. Il papà che lavora come imbianchino fuori Kathmandu si è trovato nel giro di poco tempo a doversi occupare da solo dei propri figli, in particolar modo del più piccolino: Sandesh. E’ il figlio più debole, ha bisogno di maggiori cure ed attenzioni. Le condizioni di vita della famiglia sono molto precarie e i bambini trascorrevano le proprie giornate da soli, aspettando il ritorno del padre dal lavoro fino a notte fonda.

Grazie al Centro Diurno, il piccolo Sandesh ha trovato, grazie al lavoro delle nostre operatrici, accoglienza, assistenza, affetto e cure. Anche la piccola sorellina Rangita, di quattro anni, e la maggiore Junu, di 13, frequentano il Centro regolarmente. In particolare la più grande è lontana dal pericolo della vita di strada e può trascorrere il proprio tempo in un ambiente sano e sicuro.

Al Centro diurno, Sandesh trascorre le proprie giornate serenamente senza dover restare a casa da solo. Insieme a tutti gli altri bambini, partecipa alle attività ricreative organizzate dal Centro e riceve un’alimentazione sana ed equilibrata. Il bambino è molto socievole con i suoi compagni di gioco. Suo padre, inoltre, potrà partecipare ai corsi di formazione professionale ed educazione organizzati dal nostro Centro per avere la possibilità di essere economicamente più indipendente e garantire ai propri figli di frequentare la scuola regolarmente.”

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