Non abbiamo ottenuto l’idoneità: ci conviene presentare un’altra richiesta o fare ricorso?

Buongiorno,

siamo una coppia italo-rumena senza figli che purtroppo non ha ottenuto il decreto di idoneità per l’adozione internazionale di un bambino rumeno, ovvero connazionale di mia moglie.

Da metà 2012, quando abbiamo intrapreso questo percorso, i colloqui con lo psicologo e l’assistente sociale si sono protratti per un anno e mezzo. Sinceramente non ci aspettavamo di non ricevere l’idoneità: io sono laureato in psicologia, ho una bella casa e lavoro per un ente pubblico, mentre mia moglie è casalinga e avrebbe tutto il tempo per crescere, educare e istruire un bambino. Ma evidentemente tutto ciò non è risultato sufficiente.

Contro la decisione del Tribunale abbiamo presentato ricorso presso la Corte d’Appello di Roma. Dopo la prima udienza, è stato dato al consulente tecnico d’ufficio l’incarico per la perizia, che dovrebbe iniziare a breve. L’udienza è stata rinviata addirittura a fine anno. Insomma, questa perizia dovrebbe durare ben 7 mesi!

A questo punto, viste le lungaggini temporali e i costi che dovremmo sopportare, ci chiediamo una cosa: vale la pena continuare sulla strada del ricorso oppure sarebbe meglio tentare di rifare il percorso presentando nuovamente la domanda per ottenere un decreto d’idoneità?  

Grazie per l’attenzione,

Giorgio e Irina

 

giudice

Cari amici,

dopo quasi trent’anni di esperienza nel settore delle adozioni internazionali, non possiamo che garantirvi tutta la nostra comprensione per le ansie e i dispiaceri che un percorso così travagliato può comportare. I tempi della giustizia italiana, si sa, sono molto lunghi e al fine di snellire il procedimento delle adozioni internazionali. Ai.Bi. si batte da molto tempo per l’eliminazione del passaggio dai Tribunali per i minorenni visto che le valutazioni di tipo socio-psicologico sono comunque operate da parte dei servizi socio-assistenziali degli enti locali e non dai giudici.

Nello specifico, è da segnalare, però, che il fatto di essere una coppia italo-rumena può permettere di adottare in Romania, ma questo non è scontato, perché, una volta ottenuta l’idoneità, potreste benissimo adottare anche in un altro Paese diverso dalla Romania.

Detto questo, è necessario capire quali siano le effettive ragioni della bocciatura della vostra richiesta di idoneità. Se la decisione fosse legata al parere espresso dagli psicologi e dagli assistenti sociali, presentare una nuova domanda al tribunale per i minorenni non avrebbe senso nell’immediatezza, perché il tribunale e i servizi sociali competenti restano gli stessi individuati in base al luogo di vostra residenza. Anche effettuando una nuova richiesta di idoneità, il responso finale per ora non cambierebbe. Se invece il provvedimento negativo del tribunale è stato emesso nonostante un parere positivo dei servizi, è possibile che valga la pena attendere la decisione della Corte d’appello perché il Tribunale potrebbe avere commesso qualche errore di valutazione o procedurale. Pur con i tempi lunghi della giustizia italiana, infatti, potrebbe esserci una certa speranza che arrivi una decisione a voi favorevole che ribalti, quindi, il decreto di non idoneità emesso dal Tribunale. Purtroppo la legge non stabilisce la durata della procedura in Corte d’appello e quindi l’udienza fissata e le operazioni del CTU di cui riferite rientrano nella norma.

Ci risulta infine che la Romania in generale accetti le sentenze emesse dalla Corte d’Appello.

Un caro saluto,

 

Ufficio diritti di Ai.Bi.