«Non posso più permettermi la quota del sostegno a distanza. Come posso fare?»

Franco scrive:

«Sono un “vecchio” sostenitore a distanza che per quasi cinque anni ha aiutato Paula, una bambina senza mamma, a crescere, a studiare e finalmente a ritornare nella sua famiglia allargata. Oggi ha 16 anni, è signorina ed è la ragazza più felice del mondo. Io invece un po’ meno… finito di aiutare quella mia piccola amica (o dovrei chiamarla un po’ figlia?) non sono più andato avanti con un sostegno a distanza come quello perché la quota non me la posso più permettere. C’è qualcosa che posso fare? L’idea di rinunciare non mi va del tutto. Grazie».

Caro Franco,

ci ha fatto molto piacere ricevere la tua lettera e ti ringraziamo. Volevamo per prima cosa congratularci con te per aver aiutato una bambina e averla portata, dopo un lungo periodo di sostegno (immagino anche emotivo, e non solo economico) alla realizzazione del suo sogno è una cosa non da poco.

Per noi è un successo incredibile che non sempre riusciamo a “vedere” e ci da molta speranza.

Speranza che non vogliamo venga meno e, proprio per venire incontro a chi è costretto a rinunciare al sostegno a distanza, abbiamo promosso MiSpendo per l’accoglienza, un’iniziativa di solidarietà nata in collaborazione con le nostre aziende amiche, riservata esclusivamente ai sostenitori a distanza di Ai.Bi. e alle famiglie accoglienti (adottive, affidatarie, con più di 3 figli).

Il nostro intento è quello di agevolare chi sta affrontando il difficile percorso dell’accoglienza nella gestione della spesa quotidiana, garantendo sconti eccezionali, servizi e prodotti a condizioni davvero eccezionali.

In pratica i soldi investiti dal sostenitore a distanza in solidarietà gli vengono restituiti sotto forma di sconti eccezionali, convenzioni, buoni di acquisto.

In questo modo, si potrà portare avanti il proprio sostegno a distanza senza un aggravio sul bilancio famigliare e Ai.Bi. potrà continuare a sostenere per conto vostro i bambini e i progetti.

Fra l’altro, con i proventi raccolti con MiSpendo, Ai.Bi. andrà a realizzare dei progetti di accoglienza in Italia e nel mondo costruendo Case famiglia per ospitare sempre più minori abbandonati o allontanati dalla propria famiglia e accompagnando adolescenti senza famiglia a inserirsi nella società e nel mondo del lavoro.

MiSpendo quindi è a tutti gli effetti un progetto di solidarietà, che mette l’accoglienza al centro, perché ogni bambino possa crescere all’interno di una famiglia.

Il primo progetto già partito, legato a tale iniziativa, è la creazione di un fondo per le coppie meno abbienti e di fascia di reddito bassa, per permettere anche a loro un’adozione internazionale.

Puoi scoprire come funziona sul sito www.mispendo.it.

Spero ti averti aiutato e di averti suggerito la strada giusta per continuare ad aiutarci.

A presto e grazie ancora.

Cristiano Campari, area Sostegno a Distanza di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini