Non si fermano gli sbarchi: 35 mila dall’inizio dell’anno. 5000 sono i bambini soli

barcone 200Continuano incessanti gli sbarchi. Il flusso di migranti sulle coste italiane va avanti senza sosta nonostante le condizioni del mare e del tempo siano sempre più rischiose. La cronaca degli sbarchi è un bollettino che si aggiorna drammaticamente di ora in ora.

Il 14 ottobre un’imbarcazione con a bordo circa 150 persone, tutte siriane eccetto tre maghrebini, è arrivata all’alba al porto di Lampedusa senza essere avvistata durante la navigazione. Nello stesso giorno altri 152 migranti sono sbarcati a Pozzallo, in provincia di Ragusa. Sono somali, eritrei e siriani e nel gruppo secondo un primo conteggio ci sono 13 bambini. Altri 92 africani a bordo di un gommone sono stati soccorsi dalla Guardia costiera che li ha condotti a Portopalo di Capo Passero. Sono tutti uomini che hanno detto di essere originari del Mali, del Senegal e della Somalia. Tra di loro 4 minorenni. Altri 11 migranti sono sbarcati in località Cornino, lungo la costa Trapani-San Vito lo Capo.

Nello stesso giorno una nave cargo italiana ha messo in atto in serata un’operazione di soccorso di 60 profughi di probabile origine siriana nel mar Egeo.

Il 15 ottobre gli sbarchi continuano incenssanti. Altri 300 profughi sbarcano a Lampedusa e ci sono nuovi arrivi anche nel Trapanese e nel Ragusano. L’operazione militare-umanitaria Mare Nostrum, ha salvato oltre 600 persone in sei distinti interventi.

Ogni cifra è provvisoria. Nel momento stesso in cui stiamo scrivendo, probabilmente qualche nuova carretta del mare è in viaggio, con a bordo decine di disperati, che sperano di raggiungere vivi l’Europa e fuggire dalle guerre e della fame.

Ad oggi sono stati 35.085 gli sbarchi sulle cose italiane. Tra le persone arrivate 9.805 sono siriani, 8.443 eritrei e 3140 somali, 1.058 arrivano invece dal Mali e 879 dall’Afghanistan. I dati aggiornati al 15 ottobre, sono stati diffusi dal prefetto Riccardo Compagnucci, vice capo dipartimento.

Dunque dall’inizio dell’anno, è stata superata quota 35mila. Di questi, anche se si tratta solo di stime, il 10-15 per cento sono Misna, ovvero minori stranieri non accompagnati. Stiamo parlando di oltre cinquemila bambini soli. Occorre trovare per tutti una collocazione adeguata che non possono essere né i Centri di prima accoglienza né le Comunità Educative.

Soltanto una famiglia affidataria o una casa famiglia è lo spazio idoneo, per altro previsto per legge, obbligatoriamente, per la collocazione dei minori da 0 a 6 anni (legge 184/1983, art.2 comma 2 ).