OCSE: siano i minori a definire gli indicatori del benessere per l’infanzia

 (Firenze) Il capo dipartimento statistico dell’Ocse durante una conferenza a Firenze presso l’Istituto degli Innocenti ha ribadito che quello che pensano i bambini deve contare per comprendere meglio le loro reali condizioni di vita e benssere. Da tempo gli statistici stanno ragionando su nuovi indicatori utili ad ottenere misurazioni che non siano limitate al solo campo economico ma abbraccino la sfera sociale e culturale.

Si tratta anche della metà principale del Global Project dell’Ocse. Quest’impresa non può trascurare la misurazione del benessere di bambini e adolescenti, vera cartina di tornasole del livello di progresso di una società: all’argomento verrà dedicato un incontro internazionale alla fine di maggio.

Gli indicatori chiave devono essere definiti per i paesi sviluppati e non solo e devono comprendere aspetti oggettivi e soggettivi del benessere dei bambini. Durante l’incontro internazionale di maggio verrà affrontata anche il problema etico relativo alla raccolta dei dati. E’ importante trovare un giusto limite nella raccolta delle informazioni per non invadere la privacy nè metterli a rischio, esprimendo opinioni davanti a un genitore.

Sicuramente una definizione più specifica degli indicatori legati all’infanzia permetterebbe di ottenere una fotografia più precisa delle condizioni di vita di bambini e adolescenti, diventando anche spunto di partenza per politiche più efficaci e più calzanti con i bisogni effettivi.

 Lo scorso gennaio il seminario della Rete europea degli Osservatori ChildONEurope è stato dedicato al confronto e allo studio degli indicatori e al loro impatto sulle politiche per l’infanzia. All’incontro sono state presentate e discusse alcune ricerche svolte in ambito internazionale e l’anticipazione del lavoro che il Centro sta svolgendo in questo ambito e i cui risultati saranno resi pubblici nelle prossime settimane.

Fonte: Istituto degli Innocenti