Olanda, la folle proposta del Consiglio per la protezione dei giovani: “Stop alle adozioni internazionali: non sono nell’interesse dei bambini”. Griffini (Ai.Bi.): “Atto di ingiustizia verso milioni di minori abbandonati”

parlamento-olandese-520x390“Molte volte le procedure adottive sono incontrollabili e quindi l’adozione internazionale deve essere fermata”. Questa la proposta shock del Consiglio olandese per la protezione dei giovani presentata al governo di Amsterdam che si è impegnato ad analizzarla nei primi mesi del 2017. Se accolta e messa in pratica sarebbe una soluzione drastica che proverebbe ancora una volta l’attuale crisi, anche culturale, dell’accoglienza. Ma non risolverebbe il problema dell’abbandono: al giorno d’oggi, infatti, l’adozione internazionale è l’unica speranza per milioni di bambini  abbandonati di trovare una famiglia.

A parere del Consiglio per la protezione dei giovani, l’accoglienza di un minore abbandonato straniero non sarebbe nell’interesse dei bambini, ma solo degli adulti. L’adozione internazionale, secondo l’organo consultivo di Amsterdam, ha dato luogo a un “mercato guidato dalla domanda” che fomenterebbe il rischio di abusi lucrativi nei Paesi di origine dei minori. In sostanza, tale forma di accoglienza, per gli esperti olandesi, provocherebbe un maggiore abbandono dei bambini, di cui gli intermediari approfitterebbero per ottenere più benefici economici. Da qui la proposta di abolire le adozioni internazionali per tutti i cittadini residenti nei Paesi Bassi.

Per sanare le condizioni disperate in cui si trovano milioni di bambini abbandonati nei Paesi poveri, secondo l’organo consultivo olandese, bisognerebbe piuttosto garantire maggiore protezione nei luoghi di origine di questi minori, aiutando quindi i loro genitori “a domicilio”.

Ma di fronte ai numeri drammatici dell’abbandono nel mondo, questa soluzione si rivelerebbe assolutamente insufficiente. “Dobbiamo chiederci se l’adozione internazionale sia davvero necessaria o no – commenta Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini -. È vero che si tratta dell’ultima opzione per dare una famiglia a un bambino, ma non dobbiamo dimenticare che l’abbandono è la quarta emergenza mondiale del XXI secolo: nel 2009, secondo il rapporto Unicef di quell’anno, riguardava 168 milioni di bambini, una cifra che aumenta mediamente di 5 milioni all’anno. È evidente quindi che l’adozione nazionale da sola non è sufficiente a garantire a tutti i bambini abbandonati una famiglia. Anzi, attualmente neppure l’adozione internazionale lo è. Secondo uno studio dell’Onu sempre del 2009, infatti, tra adozioni nazionali e internazionali ogni anno trovano una nuova famiglia non più di 260mila minori abbandonati in tutto il mondo. Ma lo stesso rapporto evidenziava che le adozioni necessarie per garantire una famiglia ai soli bambini orfani a causa dell’Aids sarebbero non meno di 15 milioni e 600mila!”. Dati che dimostrano come, oggi, non si possa prescindere dall’adozione internazionale. “Un Paese che si permette di chiudere questa forma di accoglienza – accusa Griffini – è un Paese che si rifiuta di garantire a milioni di bambini abbandonati il diritto a una famiglia. Un diritto che vale per tutti i minori del mondo: tanto per quelli europei quanto per quelli degli altri continenti. L’adozione internazionale è quindi un atto di giustizia. Abolendola, l’Olanda si comporterebbe in modo ingiusto verso i minori abbandonati”.

E poco rilevante è, secondo Griffini, la denuncia dei casi di fallimenti adottivi che, secondo gli esperti olandesi, sarebbero un’ulteriore prova dell’inefficienza dell’accoglienza adottiva. “In Italia i fallimenti adottivi non superano il 3% dei casi – ricorda il presidente di Ai.Bi. – Ammettiamo pure che in Olanda siano un po’ di più, per esempio il 5%. Bene, a fronte di questi pochi casi, sarebbe giusto impedire al restante 95% di bambini di essere accolti da famiglie olandesi? Se, nel tentativo di curare tutti i malati di tumore, riuscissimo a salvare la vita solo al 50% di essi, che cosa faremmo? Rinunceremmo alla ricerca scientifica e alle cure, rischiando così si far morire anche il restante 50%?”

 

Fonti: Italian Radio, Fidelity News, Dutchnews