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Campagna “Adottaunragazzo”: Viola la dignità della persona trattandola come un oggetto da acquistare”

Trovare il compagno giusto? Lo si sceglie facendo shopping a distanza: lo si vede sul catalogo del supermercato online e, se piace, lo si contatta. L’idea arriva da AdottaUnRagazzo, portale nato in Francia (‘AdopteUnMec’)…ma si becca l’ingiunzione dell’Istituto dell’Autodisciplina pubblicitaria “Viola la dignità delle persone”.

Bambino venduto come merce. “Eppure basterebbe poco per evitare vergogne simili: approvare finalmente la riforma delle adozioni internazionali”

In assenza dello Stato, arriva il “para-Stato”. In assenza della legalità, arriva l’illegalità. La regola sembra essere, purtroppo, sempre la stessa. Laddove le istituzioni latitano, non assistono, proteggono e garantiscono i cittadini, questi (non a ragione) spinti dalla disperazione cercano risposte ai propri bisogni nell’ “assenza delle regole”.

Nepal. Con la magia di una fiaba Parbati racconta l’adozione a chi non crede che la sua mamma sia “vera”

“La tua mamma è finta, la mia è vera”. Se lo sentiva dire spesso Parbati, una bambina nepalese adottata in Italia, durante i suoi primi anni di scuola, quando frequentava un istituto internazionale di Como. A quella provocazione lei non rispondeva. “Cosa dovevo dire – ragionava –? Chi me lo diceva aveva semplicemente torto e per me era del tutto evidente”.

L’appello di Chiara. “C’è una famiglia che con il suo amore mi aiuti a spiccare il volo?”

Ha visto con i suoi occhi la violenza e subito sulla sua pelle le dirette conseguenze.  Immagini e cicatrici dell’anima che pian piano l’affetto e le cure di assistenti sociali e operatori della comunità (nella quale si trova) stanno curando e cancellando dalla sua mente. Ma per Chiara (nome di fantasia) la vera e unica “cura”  sarebbe una famiglia che accogliendola in casa, riuscirebbe a completare il suo percorso di ricostruzione  fino ad un’effettiva rinascita.