Pakistan: scomparsi 400 bambini senza nome

Tra i tanti problemi che il Pakistan è costretto ad affrontare, una delle emergenze meno conosciute è sicuramente quella di 400 bambini “volatilizzati” nell’ultimo mese. Lo denuncia l’Ong locale Roshni Missing Children Helpline.

Un dato che potrebbe essere ancora più allarmante visto che “non esistono dati ufficiali poiché le istituzioni non se ne occupano”, come racconta all’agenzia Fides,Tahira Abdullah, attivista per i diritti umani.

“Le grandi agenzie non prendono in seria considerazione questo fenomeno, continua Tahira Abdullah; sono le Ong locali a portare in evidenza questa difficoltà a causa delle numerose lamentele delle famiglie colpite”.

Nessuno sa che fine abbiano fatto i 23 bambini scomparsi dai campi di Karachi, Thatta, Dabu e Sukkur, afferma La Roshni Missing Children Helpline; la loro sorte, secondo le ong che lavorano nei punti di accoglienza, è quella di vittime della tratta di esseri umani: costretti a lavorare, spacciare, mendicare, sposarsi o prostituirsi.

Bambini invisibili, senza identità, “schiavi domestici”, esposti a ogni violazione di quei diritti fondamentali che ai sensi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, devono essere riconosciuti a ogni minore.

E’ la loro “invisibilità” a renderli più facilmente vittime di abusi, di sfruttamento e vittime di traffici di organi, poiché, come afferma l’Asian Human Right Comission in una nota inviata a Fides, “in questo disastro mancano programmazione, coordinamento e misure concrete per sottrarre i bambini alla violenza”.