Papa Francesco costretto a rimandare il viaggio in Africa

Accogliendo le richieste dei medici, per non vanificare le terapie al ginocchio che sta effettuando, il Papa ha rimandato il viaggio in Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan che era in programma dal 2 al 7 luglio

L’appuntamento era fissato in agenda da tempo ed era molto sentito da parte di Papa Francesco, ma il perdurare dei problemi di salute, in particolare al ginocchio, hanno costretto il Pontefice a posticipare il Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan.
Nel comunicare la notizia, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha usato il termine “rammarico” per definire lo stato d’animo con il quale il Papa ha preso tale decisione, ma a rileggere come Bergoglio avesse “inseguito” questo viaggio da anni, specie per quanto riguarda il Sud Sudan, rimandandolo sempre in là nel tempo per aspettare che potessero essere garantite le condizioni di sicurezza e la fine della guerra civile in corso, si può facilmente immaginare come la decisione definitiva possa essere stata ben più sofferta. In molti ricordano il gesto del Papa nel 2019 che, al termine del discorso tenuto in occasione del “ritiro spirituale in forma ecumenica” valuto in Vaticano alla presenza di tutti i leader cristiani del Paese, il Pontefice si chinò a baciare i piedi di Presidente, leader dell’opposizione e alle altre autorità del Sud Sudan presenti.

Per ora niente viaggio in Congo sui luoghi dell’attentato a Luca Attanasio

Anche per quanto riguarda il Congo le motivazioni erano particolarmente forti, specie da quanto, orami più di un anno fa, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio è stato ucciso. Il programma del viaggio, infatti, prevedeva, oltre ai giorni a Kinshasa, anche un passaggio dalla zona di Goma, dove Attanasio ha perso la vita e dove Ai.Bi. porta avanti i suoi progetti di cooperazione internazionale e di Adozione a Distanza.
Sul territorio la visita del Papa era molto sentita e attesa, con le vie di Goma già riempitesi di manifesti come quello che si vede nella foto qui accanto che recita: “Benvenuto Papa Francesco. Siamo riconciliati con Gesù Cristo”. Ai preparativi stava partecipando anche una delegazione degli orfanotrofi FED e
SODAS con i quali Ai.Bi. lavora in loco.

I dubbi sul fatto che il Papa potesse affrontare un viaggio così impegnativo circolavano da giorni, rafforzati dal sempre più frequente utilizzo della sedia a rotelle. D’altra parte si sarebbe trattato di una trasferta molto impegnativa, il cui programma, già rivisto rispetto alla versione iniziale, prevedeva comunque migliaia di chilometri di spostamenti, cinque voli aerei, una ventina di discorsi, oltre a tutti gli incontri con le autorità e i fedeli.
La speranza è che in un futuro non troppo lontano il viaggio possa essere riprogrammato, viste anche le parole di Bruni che ha parlato di “rimandare” e non di cancellare, premettendo che la decisione è stata presa “accogliendo la richiesta dei medici… per non vanificare i risultati delle terapie al ginocchio tuttora in corso”.