Papa Francesco: “Frutto della guerra sono i bambini affamati, mentre i fabbricanti di armi festeggiano”

PAPAI bambini affamati nei campi profughi da un lato e i fabbricanti di armi che festeggiano nei loro salotti dall’altro. Ha usato questa immagine forte Papa Francesco, nel corso della messa celebrata nella Cappella di Casa Santa Marta martedì 25 febbraio, per denunciare gli orrori e le contraddizioni della guerra e quindi lanciare un nuovo appello per la pace.

Il Pontefice ha evidenziato come ci sia una tendenza sempre crescente ad abituarsi ai conflitti, a leggere le cifre sui morti come se facessero parte di una “contabilità quotidiana”. “Sembra che lo spirito della guerra si sia impadronito di noi” ha avvertito Bergoglio, secondo il quale, in presenza di un conflitto, ci si trova spesso davanti a una situazione paradossale: “andare avanti per risolverlo litigando, con il linguaggio di guerra. Non viene prima il linguaggio di pace!” E le conseguenze, il frutto della guerra, sono i bambini affamati nei campi di rifugiati.

Eppure “se noi avessimo la pazienza di elencare tutte le guerre che in questo momento ci sono nel mondo – ha sottolineato il Papa –, sicuramente avremmo parecchie carte scritte”.

Se da una parte, oggi, si commemora il centenario della Grande Guerra con i suoi milioni di morti, dall’altra si continuano a combattere piccole guerre dappertutto, con “popoli divisi che per conservare il proprio interesse si ammazzano, si uccidono fra di loro”.

Contro questo spirito di guerra che ci allontana da Dio, il Pontefice ha proposto di pregare per la pace, “per quella pace che sembra sia diventata soltanto una parola, niente di più”. “Un cristiano, davanti a tante guerre dappertutto, deve piangere, fare lutto, umiliarsi.” – Ha ammonito il Papa – “Il Signore ci faccia capire questo e ci salvi dall’abituarci alle notizie di guerra”.

I pensieri di Bergoglio sono rivolti soprattutto alle tensioni presenti in Sud Sudan, Nigeria, Siria e Ucraina. A fare eco alle sue parole è intervenuto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, che ha ricordato come nel Concistoro dei giorni scorsi, il Papa e tutto il Collegio cardinalizio abbiamo “elevato al Signore una particolare supplica per i numerosi cristiani che, in diverse parti del mondo, sono sempre più frequentemente vittime di atti di intolleranza o di persecuzione”. “Si è avuto modo di notare – ha denunciato padre Lombardi – che molti dei conflitti in corso vengono descritti come di natura religiosa, non di rado contrapponendo surrettiziamente cristiani e musulmani, mentre si tratta di conflitti che hanno primariamente radici di natura etica, politica o economica.

 

Fonte: Rai News