Papa Francesco: “Un’Europa sempre più divisa ricordi che i ponti sono sempre meglio dei muri. E che la famiglia è il rimedio contro lo sfaldamento sociale”

papa migrantiIl futuro dell’Unione Europea passa per due principi fondamentali: l’unità e la fecondità. A pochi giorni dalla decisione della Gran Bretagna di uscire dall’Ue, anche papa Francesco fa le sue considerazioni e analizza i diversi fenomeni di divisione che caratterizzato attualmente la nostra società, richiamando i cristiani a recuperare il senso di fratellanza e di accoglienza tra i popoli. Il Pontefice interviene sull’argomento durante il viaggio di ritorno dall’Armenia. Sul volo, Bergoglio dialoga con i giornalisti, affrontando vari temi, dalla Brexit al genocidio armeno perpetrato dai turchi all’inizio del 900, dal rapporto con il papa emerito Benedetto XVI alla necessità di un senso di maggiore unione tra i popoli.

“La guerra in Europa c’è già – ha ricordato Francesco -. Poi c’è un’aria di divisione. Queste divisioni non dico che siano pericolose, ma bisogna studiarle bene e prima di fare un passo verso la divisione, bisogna parlare e cercare soluzioni percorribili”. Il riferimento non è solo all’uscita del Regno Unito dall’UE, ma anche alle diverse tendenze separatiste che caratterizzato vari Paesi europei. Una tendenza alla divisione che non fa altro che contrapporre tra loro i popoli e che, di conseguenza, sfocia in uno scarso senso di accoglienza da parte della nostra società. Ecco perché il Santo Padre sente il dovere di sottolineare che “la fratellanza è migliore delle distanze, i ponti sono migliori dei muri”.

I muri – sia quelli reali che quelli ideologici – tornano quindi a essere il bersaglio delle considerazioni del Papa nel momento in cui raccomanda ai popoli una maggiore fratellanza. L’Europa di oggi, infatti, vede Paesi innalzare muri per bloccare l’afflusso di migranti in fuga dalla guerra e dalla miseria o Parlamenti rifiutarsi di accogliere sul proprio territorio 3mila bambini siriani soli. Si sta concretizzando, quindi, quella “globalizzazione dell’indifferenza” contro la quale Bergoglio aveva messo in guardia fin dai primi mesi del suo pontificato e in particolare durante il viaggio a Lampedusa del luglio 2013. I popoli che si chiudono in sé stessi, sbarrando le proprie porte ai disperati in fuga e ai minori stranieri non accompagnati e allontanandosi sempre di più dalla tradizione di accoglienza dei bambini abbandonati, sono la prova di questa crescente indifferenza verso il prossimo più fragile e bisognoso.

Da qui l’invito di papa Francesco a recuperare il senso di unità, e anche quello di fecondità, fondamento della famiglia. Non a caso il Pontefice, nel suo tradizionale messaggio inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine di un viaggio internazionale, ha insistito proprio sul valore della famiglia. “Rivolgo a Lei signor Presidente – ha scritto il Santo Padre – il mio beneaugurante saluto, unito all’auspicio di un impegno crescente in favore delle necessità della gente, in particolare della famiglia, fondamento della convivenza e rimedio contro lo sfaldamento sociale. Un’Europa sempre più divisa, quindi, riparta proprio dalla famiglia per ritrovare la sua unità e il suo senso di accoglienza.

 

Fonti: La Stampa, Il Sole 24 Ore