Paura a Idlib, mentre a Binnish si riaffaccia la speranza

Bambini guerra siria 2A poco a poco, la situazione a Binnish sembra tornare a stabilizzarsi. Quelle appena trascorse sono state settimane convulse, nella zona a nord della Siria dove Amici dei Bambini è presente con i suoi progetti di assistenza umanitaria.

E non solo per l’intensificarsi degli attacchi, che – come abbiamo visto – hanno portato anche all’utilizzo delle armi chimiche contro i civili. Alcune fazioni di ribelli, infatti, hanno lanciato un’imponente offensiva contro la città di Idlib, capoluogo dell’omonima provincia, sottraendola al controllo del governo in pochi giorni. Si tratta senz’altro di uno sviluppo significativo, dal punto di vista militare, che porta con sé numerose incognite.

Se è vero che a beneficiare di questo avanzamento del fronte potrebbero essere proprio le famiglie di Binnish e dei villaggi vicini, su cui si alleggerirà la pressione causata dai continui bombardamenti, è altrettanto vero che la stessa Idlib, che conta circa 600.000 abitanti, potrebbe pagare a caro prezzo la “liberazione”: sulla città, infatti, stanno già cadendo le prime bombe e si cominciano a contare i feriti. Molte famiglie, in previsione di ulteriori rappresaglie, stanno lasciando le proprie case; alcune riparano a sud, in territorio governativo, altre a nord, verso il confine con la Turchia. E la situazione è destinata a peggiorare, se – come temono i locali – gli attacchi dovessero intensificarsi.

È profondamente triste questo avvicendarsi di potere da gruppo all’altro, da una città all’altra, che non fa che aumentare la sofferenza della popolazione civile, lasciata in balia degli eventi. Cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia: il dolore rimane una costante, in Siria. Perché qui – sia chiaro – esiste una sola parte dalla quale schierarsi: quella dei bambini, delle donne, degli anziani, che continuano a subire i terribili effetti di questa devastante guerra civile.

Mi riferiscono da Binnish che le famiglie temporaneamente sfollate dalla città a seguito degli attacchi dell’ultimo mese stanno rientrando alle proprie case. Non hanno smesso di sperare in un ritorno alla normalità, nonostante tutto. Neanche la paura dei gas tossici sembra averle fermate. Ebbene, ci troveranno ancora lì, con la nostra ludoteca, il nostro forno, il nostro atelier di cucito, il nostro latte in polvere, ad aiutarle in questa quotidiana battaglia per la sopravvivenza.

 

Luigi Mariani
Country coordinator di Ai.Bi. in Siria

 

Ai.Bi. ha lanciato la prima campagna di Sostegno a Distanza per aiutare le famiglie siriane a restare nel proprio paese e continuare a crescere i propri figli in condizioni dignitose, nonostante la grave crisi. Cibo, salute, scuola, casa, gioco: queste le cinque aree d’intervento. Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e per dare il tuo contributo, visita il sito dedicato.