La proposta di Simona Vicari (sottosegretario ai Trasporti): “Per i minori stranieri non accompagnati orfani via libera ad adozioni veloci”

sottosegretario vicariUn ponte umanitario che, oltre a dare il via libera all’affido famigliare per i piccoli migranti che arrivano in Italia senza genitori, favorisca anche l’adozione dei minori stranieri non accompagnati e dei bambini orfani provenienti da zone di guerra. Dopo anni in cui il tema dell’accoglienza in famiglia dei migranti più fragili era rimasto ai margini dell’agenda politica, si leva finalmente una voce istituzionale con una proposta costruttiva e volta a garantire il calore e l’affetto necessari ai tanti giovanissimi migranti che giungono sulle nostre coste senza nessuno.

La voce in questione è quella del sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Simona Vicari. “Occorre subito un decreto urgente – ha detto – per creare un ponte umanitario per agevolare l’adozione dei bambini non accompagnati o orfani di guerra. Sono tanti i minori nel nostro Paese identificati e ospiti di strutture che rimangono in balia della burocrazia”.

La proposta nasce per fare fronte all’emergenza dei minori stranieri non accompagnati. Oltre 14mila quelli arrivati dal 1° gennaio 2016. Un numero enorme che impone tempi e procedure veloci per il loro eventuale, e auspicabile, collocamento famigliare. Per questo il Vicari propone una deroga di almeno 2 anni sulle adozioni dei minori non accompagnati e orfani e la delega ai prefetti che, in sostituzione del Tribunali per i Minorenni, provvederebbero all’emissione in tempi più brevi dei decreti alle famiglie.

In concreto, secondo l’ipotesi del sottosegretario, presso le Prefetture dovrebbe operare una squadra di psicologi pronta ad assistere gli uffici e a valutare caso per caso. Dopo il periodo di affidamento, il passaggio all’adozione dovrebbe avvenire in 2 mesi al massimo. Fondamentale, in questo quadro, anche il ruolo delle associazioni e della Chiesa che, per Vicari, sono chiamate “a fare sentire la propria autorevole voce”.

La proposta sembra piacere sia al ministro dell’Interno Angelino Alfano che al dipartimento per l’Immigrazione e le Libertà civili.

Restano però dei nodi da sciogliere. L’idea di delegare ai prefetti le “adozioni veloci” è stata accolta in modo assai tiepido dal ministero della Giustizia. Per il quale i problemi sui tempi lunghi di affidi e adozioni non sarebbero dovuti a disfunzioni normative, ma a carenza di personale amministrativo nelle segreterie. E la delega ai prefetti di competenze strettamente giurisdizionali rappresenterebbe uno “strappo” tra i due ministeri.

Due i punti da chiarire anche per quanto riguarda le famiglie. La maggior parte di quelle che hanno offerto fino a oggi la disponibilità all’affido si sono dette pronte ad aprire le porte a piccoli migranti soli di massimo 10 anni. Ma la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati ha un’età media di 14-17 anni. Inoltre, i pochi affidi realizzati fino a oggi hanno previsto un contributo di 27 euro al giorno per le famiglie accoglienti. Contributo che verrebbe a mancare nel caso il cui la proposta del sottosegretario Vicari andasse in porto.

Sciogliere questi nodi sarà l’obiettivo di una mediazione politica. Resta il fatto positivo che  l’accoglienza famigliare dei minori stranieri non accompagnati, che Amici dei Bambini promuove da anni con il suo progetto Bambini in Alto Mare, torna a essere finalmente un’ipotesi presa in considerazione anche da quelle istituzioni che fino a oggi l’avevano quasi sempre trascurata.

 

Fonte: Il Messaggero