Perché si parla solo della crisi delle adozioni internazionali? Le nazionali, forse, non lo sono?

Buongiorno,

ho letto il vostro articolo sulla necessità di “riazzerare” gli enti autorizzati e vorrei fare una considerazione personale: perché si parla sempre e solo della crisi delle adozioni internazionali? Anche quelle nazionali fanno acqua da tutte le parti.

Una volta ottenuta l’autorizzazione, questa è valida solo nella Regione in cui è stata presentata la domanda (e non in tutta Italia, un assurdo); tra la presentazione della domanda e l’espletamento delle pratiche passa almeno un anno (dei tre complessivi di validità della domanda stessa).

A me e a mio marito è stato detto a chiare lettere, sin dai primi incontri con gli assistenti sociali, che non abbiamo nessuna speranza di adottare, perché già genitori di un bimbo di 4 anni e mezzo… capisco l’empasse delle adozioni internazionali, ma di quelle nazionali – peraltro più accessibili economicamente a tutti – nessuno parla mai. Perché non ve ne occupate?

Saluti,

Valentina

 

 

IRENEBERTUZZICara Valentina,

prima di tutto vorrei dirle che ci occupiamo soprattutto di adozioni internazionali perché siamo nati per fare adozioni internazionali. Delle adozioni nazionali se ne occupa da sempre il Tribunale per i minorenni; ogni tribunale sa – o per lo meno dovrebbe sapere – chi sono i bambini in stato di adottabilità nel proprio territorio di competenza, e non è data certamente agli enti la possibilità di essere messi a conoscenza di tali dati.

Una coppia che però desidera mettersi a disposizione per un’adozione nazionale può presentare la sua richiesta in tutti i tribunali italiani recandosi  sul posto per le indagini psicosociali. Il problema vero delle adozioni nazionali è che non esiste purtroppo, a oggi, una banca nazionale relativa ai minori in stato di abbandono e quindi adottabili a cui tutti i tribunali possano attingere.

Tenga però presente che le adozioni nazionali sono numericamente inferiori a quelle internazionali, perché i bambini, soprattutto piccoli, sono pochi: si parla di 900/1000 bambini adottati all’anno.

Cosa sono di fronte a 168 milioni di bambini orfani o in difficoltà nel mondo? Certamente le adozioni nazionali sono economicamente sostenibili, visto che non costano nulla ma cosa farebbero le migliaia di coppie che desiderano un figlio se non ci fosse l’adozione internazionale? Voglio sottolineare comunque  che quello che deve essere soddisfatto è il bisogno e il diritto di un bambino ad avere una famiglia… ma se non ci fossero più famiglie, come potrebbe essere garantito tale diritto ai milioni di bambini in attesa?

Con cordialità.

Irene Bertuzzi

Area Adozioni Internazionali di Ai.Bi.