Perù. “Il mio regalo per i 18 anni? Recuperare un pezzo di me stessa nel mio Paese di origine”

perùNon ha chiesto la macchina, né una vacanza con gli amici e neppure un computer nuovo. Per i suoi 18 anni, Paula (nome di fantasia) desiderava recuperare un pezzo di sé stessa: quella piccola fetta della sua vita, lunga un anno, trascorsa in un orfanotrofio in Perù, prima di trovare una nuova famiglia. E proprio questa nuova famiglia, quella che l’ha accolta in Italia, ha realizzato il sogno della neomaggiorenne Paula: un viaggio alla scoperta del suo Paese di origine.

Mario e Beatrice (anch’essi nomi di fantasia) hanno adottato Paula 17 anni fa con Amici dei Bambini, quando la loro futura figlia aveva solo un anno. Da allora, quella bambina è cresciuta e a giugno 2016 ha compiuto 18 anni. Due mesi prima, ad aprile, i suoi genitori adottivi inviano un’e-mail alla sede nazionale di Ai.Bi., in cui informano della volontà della ragazza di andare a visitare il Perù insieme a tutta a tutta la sua famiglia, compresi i due fratelli, entrambi figli della coppia, rispettivamente di 20 e 15 anni. Il viaggio è previsto per agosto, il desiderio di conoscere da vicino il contesto in cui Paula ha vissuto il suo primo anno è tanto, ma resta un problema da risolvere. “Immaginiamo di non potere certo presentarci un giorno alle porte dell’istituto e chiedere il permesso di entrare”, scrivono Mario e Beatrice. Per poterlo fare, è necessaria ovviamente la mediazione di un “addetto ai lavori” e per questo chiedono se Ai.Bi. abbia ancora del personale operativo in Perù. Naturalmente sì, nella capitale Lima Amici dei Bambini ha una referente locale, Corina.

È proprio Corina a organizzare la visita di Paula e della sua famiglia all’istituto peruviano. “E’ stato il momento più bello del nostro viaggio in Perù – racconta oggi mamma Beatrice -. Devo ammettere che è stato emozionante più per noi che per nostra figlia. Io e mio marito non riuscivamo a smettere di piangere, avevamo l’impressione di rivivere quel momento di 17 anni fa, il primo incontro con la nostra bambina. Lei invece è riuscita a trattenere le lacrime, anche perché non voleva rovinare la sorpresa ai piccoli ospiti dell’istituto”. Sì, perché i bambini dell’orfanotrofio hanno avuto un ruolo fondamentale nella visita di Paula e della sua famiglia. “Corina ci aveva preannunciato che al nostro arrivo ci sarebbe stata una festa – spiega Beatrice -. Ma noi eravamo convinti che i festeggiamenti sarebbero stati per i bambini, non per noi. Invece, appena aperta la porta, ci siamo trovati davanti tutti i piccoli ospiti dell’istituto che cantavano una canzone di benvenuto proprio per noi. Un momento che ha segnato profondamente non solo Paula e i suoi genitori, ma anche i due figli biologici della coppia. “Per entrambi quella è stata l’occasione per conoscere una parte della storia della loro sorella che ancora non conoscevano – dice la loro mamma -. Questo viaggio in Perù non è stato un regalo solo per nostra figlia: è stato un regalo che abbiamo fatto a tutti noi.

Tornati a casa, il ricordo di questa meravigliosa esperienza ha continuato a emozionare tutta la famiglia. Tanto che Beatrice e Mario hanno sentito di inviare una nuova e-mail ad Ai.Bi. Frasi piene di riconoscenza che ci piace riportare interamente:

“Corina, insieme allo staff dell’istituto, ha organizzato un’accoglienza così affettuosa e bella per tutti noi che ci ha commosso e che ha reso quella giornata indimenticabile. Soprattutto per nostra figlia: vi dico solo che si è informata sulla possibilità di fare lì un’esperienza di volontariato). La professionalità dell’organizzazione insieme al grandissimo calore umano che ci ha accolto ci ha fatto rivivere le emozioni di 17 anni fa e ha segnato una tappa fondamentale del nostro viaggio”.